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Lezioni di tolleranza

«Appendiamo Gandolfini»

In una manifestazione un ragazzo tiene in mano un cartello con su scritto «Appendiamo Gandolfini». Quest’ultimo replica: «Il ragazzo che porta quel cartello è solo lo strumento cieco di una occhiuta rapina»

Gender Watch 10_08_2020

In una manifestazione di Non Una di Meno un ragazzo tiene in mano un cartello con su scritto «Contro la violenza di genere e confini, Rivoluzione trans. Appendiamo Gandolfini». Il rimando è a quanto accaduto al Duce in piazzale Loreto a Milano.

Questi sono gli alfieri del dialogo, della tolleranza, del rifiuto dei discorsi d’odio e della discriminazione.

Massimo Gandolfini ha così commentato l’accaduto: «Il ragazzo che porta quel cartello è solo lo strumento cieco di una occhiuta rapina, per parafrasare i versi di Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti (1809-1850). La responsabilità di questo clima di intolleranza è di chi strumentalizza buoni sentimenti, come la lotta alla violenza e alla discriminazione, con leggi inutili, dannose e profondamente liberticide, sostenendo un clima d’odio verso chi non la pensa come loro».