Apertura
Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono. (Mt, 10, 21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». (Mt, 10, 21-24)
Per desiderare e ottenere la salvezza occorre riconoscere il proprio bisogno e aprire il cuore all’accoglienza di chi può rispondervi. Nelle parole di questo tratto di Vangelo, Gesù esprime la sua stessa identità di Figlio: Egli stesso è tutto accogliente rispetto al Padre; tutto ha ricevuto e riceve dal Padre e tutto riversa in coloro che lo guardano e gli aprono il cuore e la mente. Sullo sfondo, vediamo la figura di Maria e di tante persone che hanno atteso con semplicità la venuta del Signore che salva, e ancora lo attendono. Ci conviene tenere vivo questa pagina di Vangelo per imparare il vero atteggiamento dell’Avvento.