Ancora un attacco a una scuola cattolica in India
Un’insegnante è stata ingiustamente accusata di aver pronunciato frasi offensive all’indirizzo delle pratiche religiose e dei leader politici indù
Con l’approssimarsi delle elezioni generali in India aumentano gli attacchi dei nazionalisti indù contro i cristiani. In particolare quasi non passa giorno senza che si verifichi un attacco a un istituto scolastico. Uno degli ultimi riguarda la Saint Gerosa English Higher Primary School gestita dalle suore di Maria Bambina a Mangalore, nello stato del Karnataka. Il 10 febbraio sono stati diffusi sui social media due audio messaggi nei quali l’insegnante di inglese, suor Prabha, era accusata di aver fatto osservazioni sprezzanti e ingiuriose all’indirizzo delle pratiche religiose e dei leader politici indù mentre faceva lezione alla settima classe. In seguito a ciò i genitori di quattro allievi si sono rivolti alla preside per chiedere spiegazioni. La preside ha promesso di svolgere una indagine per chiarire i fatti e quel giorno stesso le suore hanno scritto alle autorità distrettuali dicendo che le accuse erano false e chiedendo protezione in previsione di possibili disordini che si sono puntualmente verificati. La situazione infatti è peggiorata il 12 febbraio quando Vedavyas Kamath, membro dell’Assemblea legislativa del Karnataka ed esponente del partito nazionalista del primo ministro Narendra Modi, il BJP, ha organizzato e guidato una protesta nel corso della quale ha molestato il personale femminile della scuola e ha creato tensione rendendo sempre più ostili e arrabbiati i manifestanti che hanno chiesto le scuse immediate della direzione della scuola e la sospensione dell’insegnante accusata. Quando poi gli studenti finite le lezioni stavano lasciando la scuola il parlamentare li ha esortati a cantare versi religiosi e slogan contro l’insegnante. La diocesi di Mangalore – riporta l’agenzia di stampa AsiaNews – intervenuta nella vicenda ha accertato che suor Prabha non ha detto niente di offensivo nei confronti dell’induismo. Quel giorno stava presentando una poesia del poeta Rabindranath Tagore come previsto dal piano di studi della scuola e ha spiegato il significato di un verso che recita: “chi adori in questo angolo buio e solitario del tempio con le porte chiuse?”. La diocesi pertanto si è rivolta al Dipartimento per le minoranze, al Dipartimento per l'assistenza all'infanzia e alla Commissione per le donne chiedendo che conducano una inchiesta equa salvaguardando “la dignità di insegnante e di donna della religiosa; la diocesi chiede inoltre a tutte le parti interessate di proteggere gli interessi delle minoranze, delle donne e dei bambini”. Nel frattempo la direzione della scuola ha comunque sospeso l’insegnante per calmare il clima. “Nei suoi 60 anni di storia – si legge in una nota – questa scuola non ha mai assistito a un simile incidente prima d'ora. L'istituto è impegnato a sostenere i valori costituzionali trattando tutte le fedi e le comunità con uguaglianza. Nonostante la temporanea diffidenza derivante da questo sfortunato incidente, siamo ottimisti sul fatto che le misure adottate, insieme alla collaborazione attiva dei genitori, contribuiranno a ricostruire la fiducia e a promuovere un futuro più luminoso per tutti gli studenti”