Anche la scuola cattolica diventa gay-friendly
Succede a Manchester: una scuola elementare cattolica impone ai bambini una recita gay. Alcuni genitori insorgono e vengono anche denunciati. Lo spettacolo per il momento salta, ma i dirigenti della scuola sono decisi ad andare avanti. È solo un esempio di dove porta un virus ormai diffuso in casa cattolica.
Due prìncipi si giurarono eterno amore e vissero per sempre felici e gai. È la trama, molto in sintesi, di uno spettacolo teatrale per bambini. E fin qui la notizia quasi non c’è, dato che ormai negli ultimi anni siamo stati abituati a cenerentoli e bianconevi vari che imperversano indisturbati (o forse erano loro un poco disturbati) nei classici per l’infanzia.
La notizia sta invece nel fatto che questa pièce teatrale sarebbe dovuta essere interpretata da alcuni bambini. L’iniziativa arcobaleno è stata presa dalla scuola elementare nonché cattolica Sacro Cuore di Atherton, cittadina vicino a Manchester. Al Sacro Cuore di Gesù speriamo che non sia venuto un infarto dopo l’annuncio di questa proposta da parte dei dirigenti scolastici.
Sui social per fortuna i genitori hanno fatto sentire tutta la loro indignazione e lo spettacolo è saltato. Ad esempio il signor Julian Marsh ha scritto sulla sua pagina Facebook che è rimasto profondamente seccato quando il figlio è tornato a casa e gli ha raccontato che in questa fiaba impersonata da under 11 si parla di gay e che «aveva imparato a conoscere i gay». Ha poi aggiunto in un altro post: «Penso che le persone che promuovano il sesso a bambini sotto gli undici anni camminino sul filo della pedofilia e siano dei depravati». Inoltre si è detto scandalizzato dal fatto che il tutto è avvenuto alle spalle dei genitori che nulla sapevano di questa rappresentazione teatrale. «È un po’ come se la scuola avesse deciso di vaccinare i bambini a vostra insaputa – ha scritto Marsh - perché loro sanno meglio di voi cosa è giusto fare». Infine ha accusato la scuola di mettere in piedi un’operazione di vera e propria «ingegneria sociale».
I post del sig. Marsh e quelli di un altro padre di famiglia sono stato inoltrati da un utente alle forze di polizia e così alcuni agenti hanno fatto visita a casa di entrambi. Marsh ha detto loro solo che non era omofobo e che non voleva aggiungere nulla. Gli agenti hanno concluso che nessun reato era stato commesso, ma hanno intimato al sig. Marsh e all’altro uomo di usare espressioni più pacate in internet d’ora in poi. Ma più che la polizia, i gentori devono temere i dirigenti della scuola cattolica: «Non ci faremo intimidire – ha commentato infatti Carrie Morrow, preside della scuola inglese – dal momento che tali atteggiamenti omofobici provengono solo da una minoranza di persone».
Dato che si parla di spettacolo teatrale, quello che è successo in quel di Manchester rappresenta il classico canovaccio della propaganda gender. Diffusione del pensiero gay usando i bambini – perché nell’immaginario collettivo questi sono puri ed innocenti – espropriazione del diritto all’educazione dei minori a danno della famiglia, intimidazione degli avversari e portare dalla propria parte una scuola cattolica.
In merito a quest’ultimo aspetto stiamo assistendo ad un fenomeno oramai assai diffuso che potremmo chiamare “omosessualità confessionale”. Si sostanzia nel far dire e nel far compiere a laici sedicenti cattolici ed ad alti prelati cose condannate dalla dottrina del Magistero, ma facendole passare all’opposto come vera espressione dello “spirito del Vangelo”. E così l’accoglienza doverosa della persona omosessuale ha comportato l’accoglienza dell’omosessualità. Il divieto di ingiusta discriminazione è trasceso nell’accettazione indiscriminata della teoria del gender. Il dialogo teso alla conversione della persona omosessuale è diventata una dogana sottoposta al Trattato di Schengen aperta alla libera circolazione di qualsiasi idea e all’importazione di teorie contraffatte, spacciate come cattoliche, ma che di cattolico hanno solo il nome, come il Parmigiano Reggiano fatto in Cina.
Il fenomeno dell’adulterazione gay della sana dottrina è così esteso e capillare in casa cattolica che potremmo dire che l’omosessualità da condizione intrinsecamente disordinata è diventa un virus ideologico. Una specie di contagio che provoca allucinazioni nel malato cattolico che lo porta a vedere il mondo con categorie di giudizio inesistenti per il Magistero. Allucinazioni così reali che spingono insegnanti a far innamorare per finta sul palco di una scuola cattolica due maschietti e a dire «siamo molto orgogliosi di ciò che abbiamo fatto».