Alta Corte Tokyo, sì a "nozze" gay
L'Alta Corte di Tokyo ha bacchettato il governo: il divieto di celebrare i “matrimoni” LGBT «è un’infondata discriminazione».
Mercoledì l’Alta Corte di Tokyo ha bacchettato il governo: il divieto di celebrare i “matrimoni” LGBT «è un’infondata discriminazione legale basata sull’orientamento sessuale». A marzo l’Alta Corte di Sopporo aveva emesso una sentenza simile. Le sentenze possono ancora essere appellate presso la Corte Suprema.
Con la sentenza di Tokyo, arrivano a sette i pronunciamenti di tribunali a favore delle “nozze” gay. Nel frattempo diversi comuni hanno rilasciato certificati di partnership per venire incontro alle richieste di una certa legittimazione da parte di coppie omosessuali.
La coalizione di governo conservatrice del Partito liberal-democratico ha perso le elezioni domenica e quindi è probabile che anche su questo tema specifico debba rivedere le sue posizioni.
E così anche quel Giappone fortemente attaccato alle sue tradizioni, tra cui il matrimonio naturale, dovrà prima o poi sostituire il sol levante della propria bandiera con l’arcobaleno