Alta corte, no ai bloccanti pubertà
L'Alta Corte inglese ha confermato la validità dell'ordinanza ministeriale che ha vietato l'uso dei bloccanti della pubertà.
I bloccanti della pubertà sono quei trattamenti che impediscono lo sviluppo sessuale dei bambini al fine di poter intervenire più facilmente e chirurgicamente sul loro corpo per “cambiare” il loro sesso di appartenenza.
Nel Regno Unito i bloccanti della pubertà furono messi al bando dall’ex segretario alla Salute Victoria Atkins e quindi il Servizio Sanitario Nazionale non poteva più fornirli. A seguito della decisione della Atkins, il gruppo no-profit TransActual, insieme al Good Law Project e a un ricorrente anonimo hanno contestato l’ordinanza ministeriale, sostenendo che era stata attuata al di fuori dei poteri del Segretario alla Salute. L’Alta Corte ha però respinto il ricorso.
Il giudice Beverley Lang ha così commentato: «Secondo me, è stato ragionevole per [Victoria Atkins] decidere che era essenziale adottare la procedura di emergenza per evitare gravi pericoli per la salute dei bambini e dei giovani a cui altrimenti sarebbero stati prescritti bloccanti della pubertà durante quel periodo di cinque-sei mesi».