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OCCHIO ALLA TV

Allenatori, maestri di vita

Mondonico, Allegri, Ballerini, Peterson, Despaigne: tante storie umane di allenatori, in diversi sport, che danno un'altra idea di cosa voglia dire "vincente". Visto su Sfide (RaiTre).

Occhio alla Tv 19_07_2011

Proprio mentre Bruno Vespa imperversava tra delitti e misteri su RaiUno, ieri sera su RaiTre è andata in onda una puntata di “Sfide” intitolata “Allenatori, maestri di vita”. Peccato per la collocazione in seconda serata e in ora così tarda (23.30), perché il programma meritava attenzione.

È stato Carlo Freccero a introdurre la trasmissione, che ha dedicato il suo primo spazio a Emiliano Mondonico, signore sul campo e nella vita. Suo è il record di squadre salvate dalla retrocessione e sua è la determinazione che in questo periodo deve usare per lottare contro un tumore. Nessun pietismo nel racconto, semplicemente la messa in evidenza delle qualità che fanno di lui un grande uomo, prima ancora che un grande allenatore.

Poi, le storie di Massimiliano Allegri, che ha guidato il Milan alla conquista dello scudetto, di Franco Ballerini, per dieci anni commissario tecnico della nazionale di ciclismo capace di vincere quattro Campionati mondiali e un’Olimpiade, morto a 45 anni in un incidente d’auto, e di Dan Peterson, mitico coach (nonché pittoresco commentatore) del basket, tornato quest’anno in panchina a Milano alla bella età di 75 anni. E per finire la vicenda di Joel Despaigne, campione cubano di pallavolo che oggi allena una squadra giovanile a Isernia.

Si può essere allenatori vincenti anche se non si guidano squadre di vertice, se non si è strapagati, se non ci si comporta in maniera mediaticamente stravagante, se non si percepiscono ingaggi multimilionari. Basta essere innanzitutto uomini e trattare da persone gli atleti, gli avversari e il pubblico.