Alfieri: il Papa sapeva che rischiava di morire
«Per due volte la situazione era persa e poi è avvenuto come un miracolo»: il coordinatore dell'équipe del Gemelli parla delle due crisi che hanno colpito il Santo Padre. Con un accenno sorprendente alla forza della preghiera.

«Quella sera è stata terribile, sapeva, come noi, che poteva non superare la notte»: il professor Sergio Alfieri, intervistato dal Corriere, torna al momento peggiore della degenza del Papa, a quell'improvviso aggravamento e alla crisi da cui Francesco rischiava di non uscire vivo. E ne era consapevole («Abbiamo visto l’uomo che soffriva. Lui però sin dal primo giorno ci ha chiesto di dirgli la verità»), così come quanti gli stavano intorno: «Per la prima volta ho visto le lacrime agli occhi ad alcune persone che stavano intorno a lui».
Che fare? «Dovevamo scegliere se fermarci e lasciarlo andare oppure forzare e tentare con tutti i farmaci e le terapie possibili, correndo l’altissimo rischio di danneggiare altri organi. E alla fine abbiamo preso questa strada». A decidere è stato l'assistente sanitario personale Massimiliano Strappetti («Provate tutto, non molliamo») cui il Papa «ha delegato ogni tipo di scelta sanitaria».
Nuova crisi all'inizio di marzo: «Stavamo uscendo dal periodo più duro, mentre mangiava papa Francesco ha avuto un rigurgito e ha inalato. È stato il secondo momento davvero critico perché in questi casi — se non prontamente soccorsi — si rischia la morte improvvisa oltre a complicazioni ai polmoni che erano già gli organi più compromessi. È stato terribile, abbiamo pensato davvero di non farcela». Come ne è uscito? «metodo e regola», «un cuore molto forte» e «risorse incredibili». Non esclusa la preghiera corale per lui.
Alle due crisi sono infatti seguiti due "quasi" miracoli. «Penso che a questo abbia contribuito anche il fatto che tutto il mondo pregava per lui», confida Alfieri. Che alla domanda «lo dice da credente?», non risponde direttamente ma con un rimando "laico" forse ancor più significativo: «Esiste una pubblicazione scientifica secondo la quale le preghiere danno forza al malato, in questo caso tutto il mondo si è messo a pregare. Io posso dire che per due volte la situazione era persa e poi è avvenuto come un miracolo».