Alberto Sordi, cattolico romano "de Roma"
Il 24 febbraio 2003 moriva il grande attore, che non aveva mai fatto mistero della sua fede respirata e vissuta con naturalezza nella Roma papalina.
Vent'anni fa, il 24 febbraio 2003, moriva Alberto Sordi, vera icona del cinema italiano e della romanità più profonda e verace.
L'attore non ha mai fatto mistero della fede cattolica respirata da sempre in «quella Roma onde Cristo è romano», diremmo con Dante. A quella Roma papalina, di cui narra vizi e virtù, l'attore attinse soprattutto la spontaneità della fede, rievocata su queste pagine da Aurelio Porfiri nel centenario della nascita di Sordi: «Anche nei suoi viaggi, voleva essere sempre sicuro di poter trovare un luogo dove poter partecipare alla Messa. Come molti di noi, non fu un santo, ma fu certamente un uomo che cercò di essere un buon cattolico, per quello che poteva».
La fede di Sordi fu al centro di un divertente siparietto televisivo nel 1980 quando l'attore, intervistato da Pippo Baudo, raccontava le sue domeniche "tipo". Dopo aver bevuto «un caffettino» era solito fare una passeggiata e andare... «a Messa». E qui si rivolse ironico a Baudo: «Che me guardi? Tu non ce vai a Messa? Sei mussulmano?».
Così, spontaneamente e senza complessi di inferiorità. La migliore risposta all'incomprensione (e spesso allo scherno) che circonda i credenti resta quella genuina e indimenticabile risata di Alberto Sordi.