PUNTURE
Al Papa quei doni che calano dai Monti...
Si può dire che gli omaggi recati sabato dal premier al pontefice rivelano un po' di arroganza?
Se lo si fa educatamente sì.
Attualità
17_01_2012
Sabato 14 gennaio il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha incontrato Papa Benedetto XVI. “Clima cordiale”, hanno sintetizzato i cronisti. Diceva santa Francesca Saverio Cabrini (1850-1917) che «la buona educazione […] è mezza santità». Ma come immaginare di scindere le buone maniere usate dal pontefice dalla dolce fermezza con cui sicuramente, nei 25 minuti di colloquio privato con Monti, egli ha (tra l’altro) ricordato (si sa) il ruolo che l’Italia può svolgere nel dramma del Sud del Mediterraneo, dove, nei Paesi a maggioranza musulmana, le minoranze cristiane o sono perseguitate apertamente oppure vivono situazioni di grande precarietà e pericolo?
A colpire sono stati però i momenti pubblici dell’incontro. Per esempio lo scambio dei doni, il cui unico valore reale è di tipo simbolico.
A Benedetto XVI Monti ha regalato una riproduzione dell’Atlante nautico del genovese Francesco Ghisolfi, facsimile dell’originale cinquecentesco pubblicato dall’Istituto Poligrafico dello Stato, nonché una copia de Il governo dell’economia e della moneta. Contributi per un’Italia europea, raccolta di saggi datata 1992 di Monti stesso. Insomma risposte.
A Benedetto XVI Monti ha regalato una riproduzione dell’Atlante nautico del genovese Francesco Ghisolfi, facsimile dell’originale cinquecentesco pubblicato dall’Istituto Poligrafico dello Stato, nonché una copia de Il governo dell’economia e della moneta. Contributi per un’Italia europea, raccolta di saggi datata 1992 di Monti stesso. Insomma risposte.
Il primo dono, ha detto il premier, risponde alla stigmatizzazione di una civiltà occidentale che «naviga a vista» operata dal Papa all’Angelus del 6 gennaio. Il secondo risponde al libro Svolta per l'Europa? Chiesa e modernità in Europa dell’allora cardinal Josef Ratzinger. Mari e Monti. La buona educazione è già metà della santità, ma la metà che manca può mal celare un’arroganza intera.
Il Papa? A Monti - privo di “ministri cattolici” al suo seguito nel momento stesso in cui Benedetto XVI sottolineava il ruolo imprescindibile che viene svolto dalla Chiesa che è in Italia - il pontefice ha donato una penna foggiata sulla forma delle colonne tortili del baldacchino di San Pietro del Bernini e una riproduzione di una stampa del Cinquecento che mostra l’aspetto di piazza San Pietro ai tempi della costruzione della Cupola di Michelangelo. I doni classici che il pontefice offre sempre a tutti i capi di Stato e di governo in visita in Vaticano al di là della loro educazione.