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SRI LANKA

Accoglie gli orfani religiosa arrestata

Sr. Mary Elisha di nazionalità indiana, è stata prelevata dall'istituto delle Missionarie della carità e condotta in carcere. Senza aver commesso reati.

Attualità 09_12_2011
Orfanotrofio

 

Le autorità dello Sri Lanka potranno vantare un triste primato: il primo arresto al mondo di una religiosa delle Missionarie della Carità, il benemerito ordine fondato dalla Beata Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace. La notizia circola da qualche tempo sul web. Ecco i fatti. Il 23 novembre scorso ufficiali governativi del National Child Protection Authority (NCPA, un'ente di sorveglianza sulle condizioni dei minori, alle dirette dipendenze della Presidenza della Repubblica) si sono presentati a Prem Nivasa, un istituto delle Missionarie della Carità, per accertamenti. A detta di tali ufficiali, il raid era stato condotto dopo aver ricevuto una segnalazione telefonica anonima che asseriva il coinvolgimento di Prem Nivasa nel traffico di bambini. L'istituto, secondo tale segnalazione, avrebbe “venduto” bambini a coppie straniere.

Prem Nivasa (Rawathawatta, Moratuwa) offre rifugio e servizi di base a bambini ed alle loro madri, in particolare ragazze madri. Spesso tali bambini sono indesiderati, e Prem Nivasa si occupa di trovare loro una nuova famiglia, seguendo ogni trafila burocratica del caso. La grande maggioranza dei bambini viene adottata da coppie dello Sri Lanka. Bambini portatori di handicap o di serie patologie, tuttavia, restano spesso senza una coppia adottiva. È a volte in questi casi, grazie al cielo non frequenti, che coppie straniere prendono l'onere di adottare il bambino. Ovviamente le condizioni sociali ed economiche di coppie più abbienti permettono di provvedere cure che altre coppie non potrebbero affrontare. Tutto questo è documentato. Prem Nivasa è regolarmente registrato presso tutti gli uffici governativi competenti, ed in ottimi rapporti con essi. Sono anzi loro che spesso e volentieri mandano a Prem Nivasa i casi che passano per le loro mani. Il NCPA, tuttavia, non ha funzioni di coordinamento e registrazione, ma solamente di sorveglianza. Al momento del raid Prem Nivasa ospitava 75 bambini, 20 donne incinte, 12 nuove mamme, ed alcune coppie straniere in attesa di adottare il bambino a loro assegnato.

Una segnalazione anonima è in sé stessa un atto di codardia, ed io stesso ho conosciuto ufficiali di polizia e governativi che, pur indagando, disprezzavano chi aveva fatto tale segnalazione, e mostravano tanto interesse a scoprirne l'autore quanto ad appurare se tale segnalazione contenesse elementi di verità. Il risultato era, per lo meno, una certa simpatia verso che era stato accusato, magari ingiustamente.

Il NCPA, tuttavia, non sembra aver avuto tale attenzione. Mentre il 23 novembre hanno raccolto informazioni da parte di tutte le persone che hanno trovato a Prem Nivasa, hanno poi rilasciato dichiarazioni accusatorie ad esponenti dei media, lasciando intendere che vi fossero attività illegali e traffico di minori. La notizia faceva sensazione, e non si è esitato a ricamarci sopra con illazioni aggiuntive.

Il 25 mattina la Superiora, Sr. Mary Elisha di nazionalità indiana, è stata prelevata e portata alla sede del NCPA. In serata è stata presentata al giudice competente, che ha dovuto procedere alla custodia cautelare. E così la religiosa è stata portata al carcere di stato. Non le era stato neppure concesso il ricorso di un avvocato.

La Chiesa le si è immediatamente stretta intorno, in vari modi concreti, fin dal giorno del raid. Autorità e semplici cattolici hanno mostrato in vari modi la loro vicinanza. Alcune religiose e sacerdoti hanno attivato tutti i canali per poterla scarcerare. Nonostante fosse stata alloggiata in una sovraffollata sezione femminile, Sr. Elisha diceva che andava bene così e non si lamentava. Pur essendo indiana, parla fluentemente ambedue le lingue dello Sri Lanka. Il rinvio a giudizio era per il 1 dicembre.

Tali religiose e sacerdoti sono riusciti ad ottenere la scarcerazione su cauzione il 28 novembre. Sr. Elisha non poteva però rientrare nella sua comunità, ma doveva essere ospite di un'altra comunità di religiose fino a quando le indagini si fossero concluse. Nel frattempo la Superiora Generale, Sr. Prema, era arrivata in Sri Lanka da Calcutta per sostenere le suore in questo delicato frangente. Dopo la prima udienza del 1 dicembre, la prossima è prevista per il 15.

Le autorità ecclesiastiche, diocesane e religiose, hanno voluto appurare la natura dei fatti prima di rilasciare pubbliche dichiarazioni. Chiarita la totale estraneità delle Missionarie della Carità alle accuse infondate mosse nei loro confronti, l'arcivescovo di Colombo, il Cardinal Malcolm Ranjith, ha convocato una conferenza stampa il 3 dicembre.

Dato che Prem Nivasa fa parte della sua arcidiocesi, il Cardinale ha immediatamente specificato che è lui il diretto responsabile di tale istituto, e che lo gestisce tramite i servizi delle religiose.

Ha poi continuato come segue. Un recente rapporto pubblicato dal ministero della sanità afferma che in Sri Lanka avvengono ogni anno circa 300.000 aborti. Questo è un movimento che distrugge i futuri figli dello Sri Lanka, ed è un crimine contro il futuro del nostro paese. Dobbiamo prendere provvedimenti legali in materia, e la società nel suo insieme è da ritenersi responsabile per tali gravidanze non volute. La nostra prima responsabilità è di fare in modo che questi bambini possano nascere, essere amati ed accuditi. Prendersi cura di tali bambini è parte della nostra fede. Quando giovani ragazze o donne, o persino bambine, sono vittime di stupri e di abusi da parte di questa nostra società e quindi si ritrovano involontariamente incinte, è responsabilità della società che tali vittime disperate siano aiutate. Chi si occuperà di questi bambine, che sono state violentate, abusate, e poi abbandonate? Anche la bambina incinta che si trovava a Prem Nivasa al momento del raid era stata stuprata dal figlio della sorella della mamma. Che cosa fareste voi per prendervi cura di questo tipo di bambine?

Occorre tener conto che in casi di sospetto abuso o violenza, gli ospedali spesso rifiutano di accogliere la ragazza, chiedendo che venga prima registrata alla stazione di polizia (è la prassi burocratica, e nessuno vuole rogne). La stazione di polizia deve ovviamente investigare il fatto della violenza e quindi trattiene la ragazza in custodia quanto è necessario, con tutti i rischi e gli svantaggi di chi è già vittima di un abuso e si ritrova a doversi sottoporre ad infiniti interrogatori e magari anche a soprusi. Le suore, invece, assumono un atteggiamento del tutto diverso, non c'è da meravigliarsi che le ragazze preferiscano andare da loro.

Dopo aver descritto nei dettagli il merito delle Missionarie della Carità e della loro fondatrice, il Cardinale ha denunciato l'imprudenza degli ufficiali ad aver rilasciato informazioni false ed interviste ai media, che hanno infangato senza ragione la reputazione delle religiose. Ha inoltre stigmatizzato come “malizioso” tale comportamento, intendendolo volto allo scopo di infangare la Chiesa cattolica ed il suo lavoro. La fantasia dei media è stata tale che sarebbe lungo e penoso riportarne le bizzarre invenzioni, spingendosi fino ai dettagli dei supposti pagamenti, ed a sospettare un addizionale traffico di organi.

Protesto con forza contro il modo in cui questa vicenda è stata gestita. Come segno di protesta, non prenderò parte ad alcuna funzione dello Stato o di alcuna Istituzione Statale durante questo periodo natalizio, fino a quando questa vicenda sarà stata rettificata, ha concluso il porporato.

È questo un segnale di rapporti tesi tra la Chiesa cattolica ed il governo dello Sri Lanka? Indubbiamente, dato che l'autorità in questione dipende dalla Presidenza della Repubblica. Occorre tuttavia anche rilevare che il Presidente stesso finora non si è lasciato coinvolgere di persona, né alcuno dei suoi immediati collaboratori e familiari.

La Chiesa cattolica è forse l'unica entità religiosa di una certa rilevanza in Sri Lanka che raggiunga tra i propri membri tutte le sezioni della popolazione del paese. Ha giocato ed può continuare a giocare un ruolo prezioso di mediazione nel complicato processo di integrazione e riconciliazione nazionale dopo la fine del conflitto civile (1983-2009). C'è da sperare che tale potenziale non venga accantonato in favore di guadagni politici miopi e di breve durata. Come ha chiesto il Cardinale ai cattolici, c'è da pregare.