20mila giovani a Chartres: per il Culto Divino è un problema
Al cardinal Müller che rievocava la grande partecipazione giovanile al pellegrinaggio tradizionale un rappresentante del Dicastero ha obiettato che non c'è nulla da gioire.
Sabato 29 giugno a Courtalain, in Francia, il cardinale Gerhard Ludwig Müller ha ordinato cinque nuovi diaconi e due sacerdoti dell'Istituto del Buon Pastore, società di vita apostolica legata al rito antico, fondata nel 2006.
Durante l'omelia il cardinale ha rievocato il recente pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres, scandito dalla liturgia tradizionale, che da trent'anni raduna numerosi giovani europei. Quest'anno è stato infatti l'ex prefetto della Dottrina della Fede a celebrare il pontificale conclusivo. E ha condiviso l'esperienza «con un alto rappresentante del Dicastero romano per il Culto divino» (l'omelia è disponibile in italiano nella traduzione di Sabino Paciolla)
«Ero ancora commosso dalla fedeltà dei 20.000 giovani cattolici con cui ho potuto celebrare la Santa Messa nella meravigliosa Cattedrale di Chartres il lunedì di Pentecoste, quando mi ha obiettato che questo non era affatto un motivo di gioia, perché la Santa Messa era celebrata secondo il vecchio rito latino straordinario. In effetti, alcuni considerano il vecchio rito della Santa Messa come un pericolo maggiore per l’unità della Chiesa rispetto alla reinterpretazione del Credo, o addirittura all’assenza della Santa Messa. Essi interpretano la preferenza per il rito antico come l’espressione di un tradizionalismo sterile, più interessato alla teatralità della liturgia che alla comunione viva con Dio che essa trasmette».
Al rappresentate del Dicastero converrà ricordare la guareschiana "storiella delle mele" (la si trova nell'ultimo libro di Guareschi, Don Camillo e don Chichì): «Lei», obietta don Camillo al rivoluzionario don Chichì, «allontana molti uomini del vecchio equipaggio [che oggi sarebbero nuovi e giovani, ndr] per imbarcarne dei nuovi sull’altra sponda: badi che non le succeda di perdere i vecchi senza trovare i nuovi. Ricorda la storia di quei fraticelli che fecero pipì sulle mele piccole e brutte perché erano sicuri che ne sarebbero arrivate di grosse, bellissime e poi queste non arrivarono e i poveretti dovettero mangiare le piccole e brutte?». Alla fine le mele nuove sono arrivate, ma i "fraticelli" del Dicastero le buttano via perché hanno un gusto troppo tradizionale...