Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

OCCHIO ALLA TV

Zio Michele e il voyeurismo

Dopo la scarcerazione di Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi che ha “confessato” di aver ucciso la ragazza, poteva forse mancare l’assalto giornalistico a quest’uomo, a colpi di telecamere, riflettori e microfoni aperti? Certamente no...

Occhio alla Tv 01_06_2011

Dopo la scarcerazione di Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi che ha “confessato” di aver ucciso la ragazza, poteva forse mancare l’assalto giornalistico a quest’uomo, a colpi di telecamere, riflettori e microfoni aperti? Certamente no. Infatti, i professionisti del sensazionalismo a tinte cupe si sono immediatamente fiondati ad Avetrana e hanno accerchiato la sua casa, sperando di riuscire ad assicurarsi prima degli altri l’intervista.

L’hanno spuntata quelli di Canale 5 e Ilaria Cavo è riuscita a raccogliere le parole di Misseri per oltre un’ora. Ieri in seconda serata un compiaciuto Alessio Vinci ha dedicato alla messa in onda dell’intervista quasi l’intera puntata di Matrix, infarcita dal solito coretto di esperti (psicanalisti, avvocati, scrittori…).

La scarcerazione dell’uomo che si è autoaccusato dell’omicidio di Sarah è una notizia, non c’è dubbio. Come lo è il fatto che lui continui a proclamare ai quattro venti la sua colpevolezza, pur avendo cambiato versione sulla dinamica dei fatti più di una volta. Ma, dopo una “svolta” di questo genere, c’è modo e modo per tornare a occuparsi su un caso di cronaca nera formato famiglia dai contorni ancora oscuri.

Cos’hanno a che fare con i principi cardine dell’informazione lo sguardo ravvicinato della telecamera sempre appiccicata all’uomo, la mimica con cui lui ha ripetuto i gesti che avrebbe compiuto mentre uccideva la ragazza, i movimenti dell’intervistatrice che lo seguiva come un ombra per tutta la casa dandogli sempre del “tu” come fosse un amico di vecchia data? Tutto questo ha un solo nome: voyeurismo.