Via le femministe dai college inglesi perchè criticano i trans
Alcune femministe contrarie al transessualismo non possono più mettere piede in alcuni college inglesi.
Heather Brunskell-Evans, ricercatrice nel King’s College di Londra e portavoce del Women’s Equality Party – quindi femminista convinta – era stata invitata a tenere una conferenza nello stesso college su “Pornografia e sessualizzazione delle donne”. E’ nota la posizione della ricercatrice sui transessuali e soprattutto sulla cosiddetta disforia di genere relativamente ai bambini: “Se un bambino decide che è un astronauta, ci si può giocare sopra, ma chiaramente il bambino non è un astronauta”, aveva dichiarato una volta alludendo al fatto che se un bambino si crede “femmina” non si può assecondare questa sua percezione erronea. A motivo di queste sue idee la conferenza è stata annullata.
La ricercatrice ha così commentato l’incidente: “Nessuno parlerà. Le brave persone stanno indietro, non fanno niente, come altre vengono messe alla berlina. Le organizzazioni e gli individui sono pietrificati dall’idea di essere viste come portatori di idee che non sostengono in modo inequivocabile la dottrina transgender. E’ davvero scioccante”.
La Evans non è l’unica ad essere ostracizzata. Germaine Greer, icona del movimento femminista, aveva detto che i trans “non sono donne” e che “il messaggio è che un uomo che si impegna così tanto per diventarlo, sarà una donna migliore di qualcuno che è nato donna”. Era così partita una petizione per cacciare Greer dall’Università di Cardiff.