Vegliare
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. (Mt, 24,42-51)
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti. (Mt, 24,42-51)
“Vegliate”: questo invito di Gesù èvoca la figura di Santa Monica che ha vegliato il figlio Agostino non solo quando era piccolo, ma per tutta la sua esistenza. Ha vegliato e pregato perché incontrasse la luce di Cristo e si ravvedesse; ha vegliato poi accompagnandolo nei primi passi della sua vita cristiana. Nelle ‘Confessioni’ Agostino registra un magnifico dialogo di addio con la madre Monica, consapevole di essere ormai arrivata alla fine della vita e di avere concluso il suo compito. Si veglia consapevoli della Sua Presenza, e in Lui fiduciosi.