Usque ad effusionem sanguinis
Più che un segno di onore, la porpora cardinalizia è un "promemoria" della disponibilità fino al martirio.
Quali che siano i loro profili, i nuovi porporati annunciati domenica scorsa "leggeranno" il senso di quella nomina proprio nelle vesti che indosseranno, rosse come il sangue.
Usque ad effusionem sanguinis: sono le parole più impressionanti del breve rito di creazione dei nuovi cardinali, con cui il pontefice consegna al neoporporato la berretta «rossa come segno della dignità del cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all'effusione del sangue (usque ad effusionem sanguinis), per l'incremento della fede cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa». E la riceveranno proprio laddove Pietro ha versato il proprio sangue.
Chiesa romana fondata sul martirio degli apostoli, innalzata sulle catacombe e resa feconda nel mondo dai martiri di ogni tempo. Prospettiva ineliminabile finché durerà il mondo. L'abito non farà il monaco, ma ricorda a un cardinale quanto sia grave la responsabilità che va ad assumere: praticamente questione di vita e di morte.