«Uomo e donna alleati per difendere la famiglia»
Con l'udienza generale di ieri si è concluso il lungo ciclo di catechesi di papa Francesco sul matrimonio e la famiglia. Nell’udienza, il Papa ha mostrato il collegamento fra la denuncia della tecnocrazia del denaro e la difesa della famiglia contro le “colonizzazioni ideologiche”, grazie all'alleanza tra uomo e donna.
Con l'udienza generale del 16 settembre 2015 si è concluso il lungo ciclo di catechesi di papa Francesco sul matrimonio e la famiglia. La catechesi conclusiva, di particolare importanza, ha mostrato il collegamento fra tre aspetti della dottrina sociale che Francesco sottolinea particolarmente: la denuncia della tecnocrazia del denaro, la difesa della famiglia contro le “colonizzazioni ideologiche” e l'ecologia. Mentre non manca chi li contrappone, presentando Francesco come un Papa più attento alle questioni socio-economiche ed ecologiche che alla famiglia, il Pontefice ha spiegato come per lui i tre temi siano indissolubilmente legati, e i nemici della famiglia siano quegli stessi poteri forti che subordinano l'etica al profitto e rifiutano la benedizione di Dio sula natura rovinando il creato.
Le catechesi si sono concluse, ma non evidentemente l'attenzione della Chiesa per la famiglia. La parola, ha detto il Pontefice, passa ora all’Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia e al Sinodo dei vescovi a Roma. «Entrambi hanno un respiro mondiale, che corrisponde alla dimensione universale del cristianesimo, ma anche alla portata universale di questa comunità umana fondamentale e insostituibile che è appunto la famiglia». Francesco ha notato che «l'attuale passaggio di civiltà appare segnato dagli effetti a lungo termine di una società amministrata dalla tecnocrazia economica. La subordinazione dell’etica alla logica del profitto dispone di mezzi ingenti e di appoggio mediatico enorme». Si tratta di una premessa importante: nella presentazione che Papa Francesco predilige della dottrina sociale della Chiesa, «tecnocrazia economica» e attacchi alla famiglia sono due volti della stessa ideologia tecnocratica imposta dai poteri forti di questo mondo.
«In questo scenario», ha detto il Papa, «una nuova alleanza dell’uomo e della donna diventa non solo necessaria, ma anche strategica per l’emancipazione dei popoli dalla colonizzazione del denaro». Questa alleanza «deve ritornare a orientare la politica, l’economia e la convivenza civile! Essa decide l’abitabilità della terra, la trasmissione del sentimento della vita, i legami della memoria e della speranza». Dell'alleanza fra l'uomo e la donna «la comunità coniugale-famigliare (...) è la grammatica generativa, il “nodo d’oro”, potremmo dire. La fede la attinge dalla sapienza della creazione di Dio: che ha affidato alla famiglia non la cura di un’intimità fine a sé stessa, bensì l’emozionante progetto di rendere “domestico” il mondo».
La famiglia è dunque «alla base di questa cultura mondiale che ci salva; ci salva da tanti, tanti attacchi, tante distruzioni, da tante colonizzazioni, come quella del denaro o quelle ideologie che minacciano tanto il mondo. La famiglia è la base per difendersi». Si tratta di una tematica con evidenti ricadute politiche, ma che le udienze del mercoledì del Papa hanno voluto affrontare partendo sempre dalla Parola di Dio. «A questa Parola possiamo e dobbiamo nuovamente attingere con ampiezza e profondità. É un grande lavoro, quello che ci aspetta, ma anche molto entusiasmante. La creazione di Dio non è una semplice premessa filosofica: è l’orizzonte universale della vita e della fede! Non c’è un disegno divino diverso dalla creazione e dalla sua salvezza».
La stessa attenzione del Pontefice alle tematiche ecologiche si inquadra in questo schema. «Il mondo creato è affidato all’uomo e alla donna: quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto. Il loro rifiuto della benedizione di Dio approda fatalmente a un delirio di onnipotenza che rovina ogni cosa.É ciò che chiamiamo “peccato originale”. E tutti veniamo al mondo nell’eredità di questa malattia». Ma la malattia non è senza cura: «non siamo maledetti, né abbandonati a noi stessi. L’antico racconto del primo amore di Dio per l’uomo e la donna, aveva già pagine scritte col fuoco, a questo riguardo!».
Dio, infatti, dice al serpente: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe» (Gn 3,15a). «Sono le parole che Dio rivolge al serpente ingannatore, incantatore. Mediante queste parole Dio segna la donna con una barriera protettiva contro il male, alla quale essa può ricorrere – se vuole – per ogni generazione. Vuol dire che la donna porta una segreta e speciale benedizione, per la difesa». I «luoghi comuni, a volte persino offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male» non sono cattolici e devono essere sostituiti da «una teologia della donna che sia all’altezza di questa benedizione di Dio per lei e per la generazione!». In ogni caso, la misericordia di Dio per l'uomo è la donna non viene mai meno. Prima di allontanarli dal giardino dell'Eden, Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelle e li vestì (cfr Gn 3, 21). «Questo gesto di tenerezza significa che anche nelle dolorose conseguenze del nostro peccato, Dio non vuole che rimaniamo nudi e abbandonati al nostro destino di peccatori». È l'incarnazione di Gesù nel grembo di una donna «è la carezza di Dio sulle nostre piaghe, sui nostri sbagli, sui nostri peccati. Ma Dio ci ama come siamo e vuole portarci avanti con questo progetto, e la donna è quella più forte che porta avanti questo progetto».
«La promessa che Dio fa all’uomo e alla donna, all’origine della storia». ha concluso il Papa, «include tutti gli esseri umani, sino alla fine della storia. Se abbiamo fede sufficiente, le famiglie dei popoli della terra si riconosceranno in questa benedizione». In ogni modo, «chiunque si lascia commuovere da questa visione, a qualunque popolo, nazione, religione appartenga, si metta in cammino con noi. Sarà nostro fratello e nostra sorella, senza fare proselitismo, no...». Sarà un cammino comune di difesa della famiglia, perché viviamo «in un mondo che va avanti e che nasce proprio dalla famiglia, dall’unione dell’uomo e la donna». E Francesco ha esclamato: «Dio vi benedica, famiglie di ogni angolo della terra! Dio vi benedica voi tutti!».