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CIRINNA'

Unioni gay, Renzi annuncia il voto di fiducia e getta la maschera

Unioni civili in fretta, anche a costo del voto di fiducia. È questo il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio all'assemblea del Pd. Si profila un accordo con Alfano per stralciare la stepchild adoption, ma sarebbe un compromesso che passa sulle teste del popolo del Circo Massimo.
Il premier si gioca tutto sulle unioni civili, di Ruben Razzante
- Renzi, ci ricorderemo, di Renzo Puccetti

 

 

Famiglia 22_02_2016
Renzi al Congresso del Pd

O l’approvazione del ddl Cirinnà in blocco con i voti dei 5 Stelle o un testo senza la stepchild adoption (adozione del figliastro) in accordo con l’NCD e su cui chiedere il voto di fiducia. È l’alternativa presentata ieri dal presidente del Consiglio Renzi all’Assemblea del PD lasciando chiaramente capire che preferisce la seconda ipotesi. 

La volontà di ricorrere perfino al voto di fiducia per fare approvare le unioni civili dimostra quale sia il livello di determinazione di Renzi nel perseguire questo risultato. La decisione sarebbe comunque gravissima perché in ogni caso si vuole evitare proprio il dibattito su una legge che pure rappresenta una vera e propria rivoluzione antropologica. Si è saltato il dibattito in Commissione, obbligatorio secondo l’articolo 72 della Costituzione, si è cercato di ridurre al minimo il dibattito in aula al Senato, e ora si paventa addirittura il voto di fiducia che lo impedirebbe totalmente. 

A due giorni dalle votazioni previste al Senato sul ddl Cirinnà si sta muovendo in forze la macchina propagandistica che vuole imporre all’Italia le unioni gay: il discorso di Renzi arriva il giorno dopo l’intervento dell’Avvocatura dello Stato che, in un caso pendente davanti alla Corte Costituzionale, rappresenta il governo nel chiedere il riconoscimento della stepchild adoption che – sostiene l’Avvocatura – è già riconosciuta in Italia per via giurisprudenziale. 

Nel frattempo è partita anche una lettera-appello di 400 intellettuali e artisti, da Andrea Camilleri a Roberto Bolle, da Daria Bignardi a Jovanotti, da Tiziano Ferro a Maurizio Cattelan, da Franca Sozzani ad Antonio Sellerio, da Eros Ramazzotti a Laura Pausini, da Paolo Virzì a Massimo Recalcati, che chiedono al Senato.di approvare rapidamente il ddl Cirinnà.

È una pressione fortissima cui il leader dell’Ncd e ministro dell’Interno, Angiolino Alfano, non sembra avere affatto voglia di resistere. Lo stralcio della stepchild adoption sarà sufficiente per spingere Alfano e soci a votare a favore, pensando così di prendersi addirittura gli applausi del mondo cattolico. Non sarà così e oltre a Renzi il popolo del Family Day non potrà dimenticare il leader dell’NCD alle prossime consultazioni elettorali.

- IL PREMIER SI GIOCA TUTTO SULLE UNIONI CIVILI, di Ruben Razzante
- RENZI, CI RICORDEREMO, di Renzo Puccetti