Un’esigenza insopprimibile
Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano (Mc 7, 36)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». (Mc 7, 31-37)
Nonostante la proibizione di Gesù di raccontare i segni da Lui operati, coloro che li ricevono, o che ne sono stati testimoni, non resistono e diffondono la notizia. L’essenza dell'essere cristiani sta proprio in questo: avere un’esigenza insopprimibile di portare agli altri l'annuncio che Gesù ci ha salvati dando un senso alla nostra vita. Chiediti sinceramente se hai davvero questo slancio. Se la risposta fosse negativa, forse è il caso di migliorare l'aspetto della preghiera nella tua vita. Pensaci.