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Attualità

Un’altra finta aggressione omofoba

A settembre esce la notizia che una coppia di ragazzi di Padova era stata pestata perchè gay. Ora le indagini rivelano che il movente «omofobo» non c’entra per nulla. Ma guai a dire come stanno realmente le cose.

Gender Watch 31_12_2020

A settembre esce la notizia che due ragazzi erano stati pestati a Padova perché omosessuali. Gli stessi ragazzi avevano postato su FB la loro storia, venduta come aggressione omofoba. Come gesto di solidarietà verso la coppia si organizzò anche una manifestazione a cui parteciparono 500 persone.

Peccato che l’omofobia in questa storia non c’entri per nulla. Infatti i giudici hanno condannato tutti i partecipanti alla rissa, compresa la coppia gay. Insomma la colpa è di tutti e l’omofobia non è stato un movente di nessuno. Le motivazioni della zuffa trovano la loro radice in un commento poco gradito su una felpa indossata da uno dei giovani non omosessuali. Poi il tutto è degenerato. Gli inquirenti hanno validato la versione indicata da uno dei ragazzi accusato inizialmente dai media di essere omofobo: ««Stavamo festeggiando il compleanno di un’amica, avevamo bevuto, camminando abbiamo incontrato questi ragazzi che non sapevamo essere omosessuali e uno di loro ha fatto una battuta per una felpa. Da lì sono iniziate alcune schermaglie verbali, ma nessuno ha fatto allusioni sui gay. Anzi, dal nulla uno di loro ci ha urlato “omofobi”. Per altro noi non abbiamo visto i due baciarsi, quindi come potevamo sapere che fossero omosessuali?».

Ovviamente la maggior parte dei media non ha rettificato la notizia perché non porterebbe acqua al mulino dei movimenti LGBT.