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BUROCRAZIA VISIONARIA

Una Commissione Ue contro i popoli d'Europa

I Socialisti perdono quasi ovunque, eppure governeranno tutte le istituzioni europee in coalizione con Macron. Tutto ciò in barba alla democrazia e al voto popolare.

Editoriali 25_08_2019
Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron

I Socialisti perdono quasi ovunque, eppure governeranno tutte le istituzioni europee in coalizione con Macron. Tutto ciò in barba alla democrazia e al voto popolare.

Si sono aperte le danze a Bruxelles, tra poche settimane tutti i paesi dovranno non solo aver proposto, ma anche concordato con il presidente Ursula von der Leyen, nomi e portafogli della Commissione. Abbiamo già descritto come i volponi Liberali belgi e francesi e i Socialisti spagnoli e italiani si siano già visti attribuire, in ordine, Presidenza del Consiglio Europeo, Presidenza della BCE, Presidenza del Parlamento Europeo e Alto Rappresentante della Politica Estera. Già detto, ma meglio ricordarlo, che Belgio e Spagna non hanno un Governo da mesi, in Francia la competizione europea è stata vinta dalla Le Pen, in Italia il PD non ottiene risultati positivi da anni. Il 26 agosto è prevista una scadenza informale per la presentazione di tutti i nomi alla Commissione entrante, che entrerà in carica il 1 ° novembre

I candidati saranno valutati per le loro competenze rispetto al portafoglio assegnato, dalle commissioni parlamentari a partire dalla fine di settembre, per poi ricevere un voto di conferma da parte degli eurodeputati in ottobre. L’Austria ancor prima dello scioglimento del parlamento dello scorso 18 Maggio, aveva già deciso il proprio nominativo, confermando Johannes Hahn (Partito Popolare Europeo), attuale Commissario per l’allargamento. Il Belgio, nonostante abbia già ottenuto la Presidenza del Consiglio Europeo, non ha ancora deciso il suo candidato alla Commissione, si pensa ad un altro Liberale o ad un Socialista. La Bulgaria ha proposto la signora Mariya Gabriel (Partito Popolare Europeo) e chiesto l’Agricoltura; la Croazia ha deciso per la signora Dubravka Šuica (Partito Popolare Europeo); Cipro per la signora Stella Kyriakides (Partito Popolare Europeo), già Presidente della Assemblea Parlamentare del Consiglio di Europa e promotrice dell’aborto, gender, LGBTI e maternità surrogata.

Conferma invece per la Repubblica Ceca, la signora Věra Jourová (LIB-Renew) che attualmente ricopre il ruolo di Commissario alla Giustizia, anch’ella gran sostenitrice di tutte le rivendicazioni LGBTI. La Danimarca, seppur dopo elezioni e il cambio di Governo, ha confermato l’attuale signora Margrethe Vestager (LIB-Renew) che pretende non solo la Vice Presidenza ma anche l’allargamento delle proprie competenze a Industria, energia e clima, oltre all’attuale concorrenza. L’Estonia ha scelto il liberale Kadri Simson ; la Finlandia la signora Jutta Urpilainen (Socialisti). La Francia e Macron non hanno ancora scelto il proprio rappresentante, la Germania si è attribuita la Presidenza con la von der Leyen; la Grecia ha scelto l’attuale portavoce della Commissione, Margaritis Schinas (Partito Popolare Europeo). László Trócsányi (Partito Popolare Europeo), già Ministro della Giustizia, sarà il candidato ungherese;  Phil Hogan (Partito Popolare Europeo),attuale Commissario per l’Agricoltura, sarà il rappresentante irlandese nella Commissione.

L’Italia, dopo l’incontro di Roma tra l’ex-Premier Conte e la Presidente von der Leyden, aveva presentato una rosa di nomi. Ora , con la crisi di Governo, tutto pare in alto mare. La Lettonia, ha confermato la candidatura dell’attuale Vice Presidente Valdis Dombrovskis (Partito Popolare Europeo); la Lituania potrebbe inviare l’attuale giovanissimo Ministro dell’Economia, il verde Virginijus Sinkevičius. Il Lussemburgo invierà il Socialista Nicolas Schmit così come Malta la Socialista e pro aborto Helena Dalli. L’Olanda conferma il suo attuale Vice Presidente Timmermans (pro aborto, LGBTI etc.) per il quale chiede più poteri e competenze nello spettro dello ‘Stato di Diritto’. La Polonia ha scelto Krzysztof Szczerski (Conservatori), attuale capo di gabinetto del Presidente della repubblica. Il Portogallo ha inviato due nomi, entrambi socialisti, alla von der Leyen. Lo stesso e della medesima famiglia politica, sono i nomi inviati dal Governo della Romania a Bruxelles. La Slovacchia ha confermato l’attuale Commissario per l’Energia, il socialista ma pro famiglia, Maroš Šefčovič. La Slovenia ha indicato il proprio diplomatico e apprezzato tecnico Janez Lenarčič ; la Spagna si è presa mesi gli ‘esteri’ con il ‘sorosista’ Borrell. La Svezia ha promosso il nuovo ministro del lavoro Ylva Johansson (Socialisti), nessun nome per il Regno Unito vista l’uscita dall’unione a fine ottobre.  

Dunque facciamo due conticini della serva: il Partito Popolare Europeo avrà 9 Commissari, incluso il Presidente della Commissione; i Socialisti avranno 9 Commissari, incluso un Vice Presidente anziano (Timmermans) e il Reppresentante degli Esteri (oltre al Presidente del Parlamento). I Liberali di Macron, avranno 4 Commissari, più il designato dalla Francia (in totale 5), più la neo nominata Presidente della BCE, più il Presidente del Consiglio Europeo; i Conservatori avranno un solo Commissario, uno per i Verdi e un Indipendente. L’Italia? Vedremo, certamente si capisce meglio, in questo quadro, le felicitazioni di Macron per l’esclusione di Salvini da un probabile prossimo Governo e le pressioni internazionali per un accordo PD-5Stelle. Infatti per i Socialisti passare a 10 Commissari, incluso l’italiano, sarebbe il più grande capolavoro della storia politica europea, con una sconfitta del 6% alle scorse elezioni di Maggio, si portano a casa la maggioranza relativa della Commissione, il Presidente del Parlamento, gli Esteri con Borrell (Soros) e un Vice presidente anziano. Se poi aggiungiamo, visti precedenti, il bottino dell’intera "coalizione dei visionari", vediamo che LIB-SOC-VERDI avranno ben 16 Commissari su 27.

La volontà popolare dei cittadini europei? Stracciata, infangata, turlupinata. Il futuro dell’identità giudaico cristiana, la vita, famiglia, libertà di educazione e religiosa, valori e culture nazionali saranno annientati. Attenzione però che alle prossime elezioni europee, se ci sarà permesso di averle, la reazione contro questa ingiustizia vergognosa sarà molto più veemente di quella del maggio scorso. O i "visionari" riusciranno nel loro intento, attraverso le istituzioni da essi governate, ad annientare e annichilire lo spirito nazionale, culturale e religioso dei popoli europei, oppure dovranno scappare di corsa dalle loro capitali e rifugiarsi nelle isole caraibiche dei loro amici filantropi.