Un sacerdote cattolico ucciso in Camerun
Probabilmente era stato rapito a scopo di estorsione. Il suo corpo è stato abbandonato sul ciglio di una strada dove è stato in seguito rinvenuto
Un sacerdote cattolico, padre Olivier Ntsa Ebode, è stato ucciso in Camerun, in circostanze ancora da chiarire. Il suo cadavere è stato rinvenuto il 1° marzo a Obala, una città del centro del paese circa 40 chilometri a nord della capitale Yaoundé. Dalle prime ricostruzioni della polizia locale, nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo alcuni uomini, forse due, uno dei quali noto al sacerdote, sono andati a casa sua e gli hanno chiesto di andare con loro da una parente che stava male e chiedeva il conforto dei sacramenti. Padre Olivier ha accettato: “volevano che andasse a casa di una donna malata per offrire i suoi servizi religiosi – ha raccontato monsignor Pierre Meyoa, vescovo ortodosso e amico della vittima – lui non ha esitato e dopo aver preparato il suo sacco è salito in auto”. Si trattava di un espediente per farlo allontanare da casa. L’intenzione presumibilmente era di rapirlo. Sta di fatto che strada facendo lo hanno ucciso e lo hanno gettato fuori della macchina, sul ciglio della strada dove il suo cadavere è stato rinvenuto la mattina seguente. I fedeli della sua parrocchia e la comunità locale hanno appreso con grande dolore la notizia della sua morte perché padre Ebode era stimato, ben voluto, apprezzato per il suo impegno. Ma il Camerun, come i paesi con cui confina, da molti anni è infestato nel nord da gruppi armati jihadisti e inoltre nel sud-ovest, nelle regioni abitate dalla minoranza linguistica inglese (la maggioranza parla francese) è in corso un conflitto tra milizie secessioniste e forze governative. Come in altri africani, infine, si è andata diffondendo anche in Camerun la piaga dei sequestri a scopo di estorsione. Ad aggravare la situazione concorre la tensione crescente derivante dal fatto che il presidente della repubblica, Paul Biya, al potere dal 1982, ha compiuto 90 e si avvicina il momento in cui si dovrà deciderne il successore.