Un professore decapitato, per vilipendio a Maometto
Professore condannato per blasfemia e decapitato. In Pakistan? No, in Francia. L'uomo, insegnante di storia in un liceo di Conflans Sainte-Honorine (Parigi) in una lezione sulla libertà di espressione aveva mostrato le vignette su Maometto. Genitori e studenti musulmani gliel'avevano giurata e un diciottenne lo ha fermato e decapitato. Fino a che punto le scuole sono islamizzate?
La vittima era un professore di storia. Nei giorni scorsi si era speso in una lezione sulla libertà d'espressione e per farlo aveva mostrato alla classe di liceo le famose vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. Quella lezione aveva suscitato le violente proteste prima degli alunni, poi dei genitori. Le minacce erano state tali che il professore aveva persino sporto denuncia alla polizia. Il professore, secondo quanto dichiara uno dei genitori di quella classe, aveva chiesto agli alunni islamici di abbandonare l'aula per non turbare la loro sensibilità durante quell'ora di approfondimento. Il che la dice lunga sul peso che l'islam ha, in Francia, a cominciare dai banchi di scuola.
In questo saggio, Jean-Pierre Obin ripercorre la portata del problema sulla base di statistiche e numerose testimonianze. "Più di un terzo degli incidenti riguarda l'istruzione primaria, inclusa la scuola materna, cosa che non avveniva quindici anni fa. Gli studenti al 57% sono i protagonisti delle ribellioni, al 23% arrivano direttamente dai genitori". Quei genitori sono spesso i liceali che negli anni 2000 iniziarono, dai banchi di scuola, a dettare le nuove regole a una scuola francese perché fosse compatibile con l'islam. A qualunque costo. E oggi l'obiettivo è quasi centrato. L'indagine ha coinvolto non alcuni, ma tutte le scuole e le università francesi per scoprire l'autocensura dei docenti e presidi e le pressioni salafiti e dei Fratelli Musulmani. Alunni e genitori, ormai, hanno imposto che i programmi curricolari cambiassero in nome del rispetto ad Allah. E gli esempi si sprecano.
Obin chiede che il suo nuovo lavoro non venga strumentalizzato e che venga inteso, invece, come un appello all'integrazione. Peccato, però, che i fatti e i dati che egli stesso riporta dimostrano l'assoluta mancanza di volontà in tale direzione per gli islamici. Da Le Point, passando per Current Values fino a l'Obs si sono sprecate le copertine per quello che il ministro della Pubblica Istruzione, Jean-Michel Blanquer, ha definito un libro scioccante, per poi aggiungere che, però, sono tutti all'opera per difendere la Francia da un “un modello di società che non è il nostro”.