Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Maria Madre della Chiesa a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Un mattino con Maria

L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. (Luca 1,39-56)

Schegge di vangelo 31_05_2017
Vangelo

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: 

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. (Luca 1,39-56)

Un po’ come nel primo viaggio che l’ha condotta da Elisabetta, nel mese di maggio Maria ha ripercorso le nostre strade, entrando nelle nostre case. E’ accaduto nelle parrocchie di campagna e di città, in piccoli gruppi o in grandi assembramenti. Maria porta con sé Gesù, il Salvatore. Incontrando Lei, vibriamo di gioia come Giovanni nel grembo e cantiamo la lode con Elisabetta. Ci apriamo all’attesa, alla domanda, alla fiducia. Con lei, il lavoro della vita, in famiglia e nel mondo, ricomincia ad ogni mattino.