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Pakistan

Un giovane cristiano è stato ucciso con l’acido nel Punjab

Il 15 settembre è deceduto in Pakistan un giovane cristiano che era stato aggredito con l’acido dieci giorni prima. Si sospetta di un collega musulmano che lo molestava da mesi

 

Il 15 settembre un giovane cristiano di 26 anni, Faraz Ahmed Badar, è deceduto in Pakistan dopo dieci giorni di agonia. Il 5 settembre un uomo lo ha aggredito con dell’acido che gli ha causato gravissime bruciature. I medici che hanno tentato di salvarlo inoltre hanno riscontrato sul suo corpo segni di torture. Non si sa chi sia l’autore dell’aggressione, ma si sospetta che si tratti di un collega. Faraz si era da poco laureato in farmacia e lavorava presso il DFQ Hospital di Gujaranwala, una città del Punjab. “C’era molta gelosia sul luogo di lavoro – ha spiegato alla British Pakistani Christian Association il padre di Faraz, Badar Masih – viviamo in una cultura senza misericordia in cui spesso i cristiani diventano vittime a causa del loro vulnerabile status”. Un collega musulmano di grado inferiore molestava Faraz di continuo perché non accettava che un cristiano ricoprisse una posizione più elelvata della sua: “il nostro è un paese bigotto e molti musumani credono che tutti i cristiani debbano essere spazzini, non manager. Ci chiamano ‘Chura’, che significa ‘intoccabili addetti alle pulizie’”. Pochi mesi prima di essere aggredito con l’acido, Faraz era stato accerchiato da uomini mascherati che gli avevano infilato gli stivali in bocca dicendogli che un cristiano non è adatto nemmeno a leccare le scarpe di un musulmano. “Hanno minacciato di ucciderlo – racconta il padre – a meno che non avesse lasciato il lavoro. La sua impurità spirituale contaminava la salute dei ‘musulmani puri’”. La polizia informata dell’aggressione non aveva ritenuto di avviare delle indagini: “ci hanno ignorato perché siamo cristiani”.