UE potenziata? Sarebbe un nuovo pericolo
Dopo la vittoria di Trump, non pochi sostengono che sia arrivato il momento di rilanciare l’Unione Europea come risposta alle politiche del tycoon. Ma la vocazione dell’Europa non è quella di essere un superstato, ma un insieme di nazioni sovrane che collaborano tra di loro.
Dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca e nell’ambito della discussione sulle sue conseguenze per l’Europa, notiamo una sospetta insistenza su un punto su cui è bene fare subito chiarezza. Il punto è il seguente: supponendo che Trump “si ritiri” dall’Europa danneggiandola con i dazi oppure facendole pagare più cara la protezione militare, molti sostengono che sarebbe venuto il momento di rilanciare l’Unione Europea.
Di solito a questi argomenti si aggiunge anche che, in un mondo dominato da grandi potenze (America, Cina, Russia, adesso i BRICS), se l’Europa non cresce, fa la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro. Nasce così la sempre più insistente spinta a creare un sistema di difesa europeo, non un riarmo unilaterale degli Stati europei, ma la creazione di un esercito dell’Unione. Naturalmente un passo di questo genere è insostenibile da parte di un’Unione configurata com’è adesso, quindi si propone di intraprendere una nuova fase costituzionale per rafforzare l’Unione in una qualche forma di superstato. A questo processo si dà un significato politico ma anche economico, dato che le spese militari dovranno essere pagate autonomamente dagli europei stessi. Per avere un commissario (o ministro) europeo della difesa, occorre avere un ministro europeo del tesoro. Questo, si aggiunge, permetterebbe all’Europa di avere finalmente anche una voce in politica internazionale, quindi un ministro europeo degli esteri. Scopo ventilato di tutto ciò? Naturalmente la pace.
Già Mario Draghi nel suo Rapporto commissionatogli dalla Commissione europea aveva fatto queste proposte presentandole come ineludibili. Ora emerge anche un altro Rapporto [vedi QUI] redatto dall’ex presidente della Finlandia, Sauli Niinistö, nella sua qualità di consulente speciale della presidente della Commissione Europea. Questo il titolo: Più sicuri insieme. Rafforzare la preparazione e la prontezza civile e militare.
La situazione internazionale viene quindi interpretata come una “possibilità” per un rilancio in grande stile dell’Unione Europea. Di tutto ciò bisogna essere molto preoccupati e fare il possibile per frenare e combattere questa visione. L’Unione Europea va ridimensionata e non potenziata, la vocazione dell’Europa è di essere un insieme di nazioni sovrane che collaborano tra loro per la pace e non un superstato grande potenza militare. Infine la situazione strutturale odierna dell’Unione Europa è di fortissima crisi da tutti i punti di vista e non si presta certo a sogni di grandezza.
Stefano Fontana