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Nuovi sequestri

Tre benedettini rapiti in Nigeria

Un novizio e due postulanti sono stati sequestrati nel loro monastero probabilmente da pastori Fulani, si presume a scopo di estorsione

 

Nella notte del 17 ottobre, intorno all’una, uomini armati si sono introdotti nel monastero benedettino di Eruku, nello stato centro occidentale di Kwara, in Nigeria, e hanno rapito tre persone: il novizio fratel Godwin Eze e due postulanti, Anthony Eze e Peter Olarewaju. A diffondere la notizia è stato fratel Anselm Lawani, amministratore della diocesi di Ilorin nella quale si trova il monastero. Si sospetta che i rapitori siano dei pastori Fulani, responsabili di tanti attacchi contro villaggi e proprietà soprattutto di cristiani. È molto probabile tuttavia che non sia un sequestro motivato da odio religioso, ma a scopo di estorsione, un crimine ormai frequente in Nigeria e che sempre più spesso prende di mira anche dei religiosi. Nel 2022 ne sono stati rapiti almeno 30. Uno di essi è Stephen Ojapah, un sacerdote che ha trascorso 33 giorni prigioniero di una banda criminale. Ben conoscendo lo stato d’animo in cui le vittime di rapimento trascorrono i giorni di prigionia, il trauma che subiscono, un anno dopo essere stato liberato Ojapah ha deciso di creare un centro che si prenda cura della salute mentale delle persone sequestrate. O-Trauma Victims Initiative è il nome del centro: “quel mese di prigionia mi ha profondamente segnato – spiega fratel Ojapah – il centro si propone di assistere persone rapite e vittime di violenza in generale, molte delle quali hanno estremo bisogno di essere aiutate”. Oltre a fornire cure mediche alle persone affette da stress post traumatico, il centro offre anche consulenza legale e servizi di counseling.