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IL CASO

Transgender, cosa dice il Magistero

Diego Neria Lejarraga, ex donna di 48 anni, secondo la stampa spagnola è stato ricevuto da Papa Francesco assieme alla sua attuale fidanzata. Una rivoluzione? Per render chiare le cose, la diocesi di Alcala de Henares ha pubblicato sul suo sito un documento sulla transessualità alla luce del Magistero.

Ecclesia 02_02_2015
Diego Neria Lejarraga

Aveva scritto tempo fa al Papa dicendo di sentirsi escluso dalla parrocchia della sua città, Plasencia, nella regione di Estremadura in Spagna. Tale emarginazione sarebbe stata motivata dalla scelta di sottoporsi ad una operazione per il cambio di sesso, al punto che il parroco l'avrebbe apostrofato come “figlia del diavolo”. Almeno secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo Hoy.

Così sabato 24 gennaio, Diego Neria Lejarraga, ex donna di 48 anni, è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco, accompagnato dalla sua attuale fidanzata. Varie fonti attestano che dal Vaticano non c'è stato alcun commento sul fatto. Secondo quanto dichiarato dal Lejarraga dopo l'incontro con Papa Francesco si sarebbe sentito finalmente “in pace”, mostrando una volta di più la capacità del Santo Padre di andare incontro a tutte le periferie esistenziali. Incontro all'uomo così com'è, sebbene non si possa negare che questo tipo di udienze solleva qualche perplessità, almeno per la diffusione pubblica della notizia e la possibile confusione che può generare.

 

A questo proposito si segnala un'iniziativa della diocesi spagnola di Alcala de Henares che ha messo sul proprio sito web una pagina dal titolo significativo: “Transessualità e speranza”. Si tratta appunto delle questioni sollevate dal desiderio di cambiare sesso da parte di adulti, giovani e bambini, “alla luce del Magistero della Chiesa”.

“La Chiesa, come il Buon Samaritano, si avvicina a queste realtà con amore e comprensione”, si legge sul sito, “offrendo allo stesso tempo, accoglienza e aiuto per il rispetto della verità dell'uomo, cioè della verità che salva.”  A questo proposito si sottolinea come tutti i membri della Chiesa devono essere consapevoli “delle gravissime conseguenze che derivano dal prendere decisioni sbagliate”.

I riferimenti proposti per inquadrare la questione fanno riferimento a varie fonti: il magistero di San Giovanni Paolo II, quello di Benedetto XVI, documenti del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, altri del Pontificio Consiglio per la Famiglia, articoli sul tema da parte dei cardinali Caffarra e Sgreccia.

“Per quanto riguarda la terminologia”, si sottolinea che “è importante sapere che i termini “transessualità”, “disturbo della identità di genere”, “disforia di genere”, “transgender”, “identità trans” - e alcuni altri – anche se comunemente utilizzati, non rispondono, in virtù delle ideologia soggiacente che inoculano, l'adeguata antropologia insegnata dalla Chiesa Cattolica”.

Benedetto XVI in un famoso discorso del 2012 ricordava che per l'ideologia del gender “il sesso non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente.” Questa è in radice quella “colonizzazione ideologica” che lo stesso Papa Francesco ha recentemente denunciato di ritorno dal suo viaggio in Sri Lanka e Filippine.

Ancor più nello specifico entra il documento del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari (vedi n°66, nota 148). Si legge che “non si può violare l'integrità fisica di una persona per la cura di un male d'origine psichica o spirituale. Qui non si danno organi malati o malfunzionanti. Così che la loro manipolazione medico-chirurgica è un'alterazione arbitraria dell'integrità fisica della persona.” In questo caso sacrificare un organo (una parte) per la salute dell'organismo (il tutto) non è lecito, perchè la parte non si relazione patologicamente al tutto. “È per questo che non si può correttamente assumere il principio di totalità a criterio di legittimazione della sterilizzazione antiprocreativa, dell'aborto terapeutico e della medicina e chirurgia transessuale.”

Forse l'udienza concessa da Papa Francesco al transgender spagnolo mira a superare questo Magistero? La risposta, al di là delle possibili opinioni sull'opportunità di concedere tali udienze, la fornisce il cardinale Elio Sgreccia nel suo famoso Manuale di Bioetica. “Non si vuole respingere la situazione di sofferenza di queste persone, che devono essere aiutate con metodi di psicoterapia e appoggio umano, come si fa con tutti quelli che soffrono.” Tuttavia rimane la chiarezza di una “posizione che non giudica possibile sovvertire l'ordine etico della persona”.