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pronostici

Totocardinali 2023

Man mano che i porporati della "classe 1943" raggiungeranno gli 80 anni si libereranno altrettanti posti tra gli elettori di un futuro conclave. E si cominciano a fare ipotesi per un concistoro del 2023, senza dimenticare che con Francesco qualsiasi previsione è impossibile.

Borgo Pio 25_03_2023

A sette mesi dalle ultime porpore conferite da Papa Francesco nell'agosto 2022 ripartono inevitabilmente le previsioni per l'anno in corso: previsioni possibili e sempre smentibili, tuttavia inevitabili man mano che i cardinali della classe 1943  si avvicinano all'80° compleanno che li lascerà al di fuori della Cappella Sistina in un futuro conclave.

Nei prossimi mesi gli elettori scenderanno dai 123 attuali a 114 – e sempre al netto del cardinale Angelo Becciu, che resta ancora resta escluso dai diritti e dalle prerogative del cardinalato, ma potrebbe prima o poi vederseli restituiti. Oltre a Bagnasco e Calcagno, che hanno compiuto 80 anni rispettivamente a gennaio e febbraio, e sono quindi già usciti dal novero degli elettori, toccherà a Duka, Sepe, Versaldi, Comastri, D'Rozario, Sandri, Yeom Soo Yung, Zerbo e Cipriani Thorne. Almeno 6 posti liberi rispetto al tetto standard, ma sistematicamente sforato, di 120 elettori – qualche posto in più tenendo presente le deroghe al tetto e le possibili creazioni di nuovi cardinali ultraottantenni. Naturalmente il Papa non è obbligato, ma è pur vero che Francesco ha fatto praticamente un concistoro all'anno – con le sole eccezioni del suo primo anno, il 2013, e del 2021– per cui il suo successore sarà eletto in maggioranza da cardinali di sua creazione.

«Fare previsioni con Papa Francesco – è risaputo – è praticamente impossibile», scrive Marco Mancini nell'articolo intitolato Un concistoro entro la fine del 2023? (Acistampa). Tuttavia, prova ad avanzare qualche nome, partendo dai due prefetti di fresca nomina e attualmente senza porpora, cioè Claudio Gugerotti (Chiese Orientali) e Robert F. Prevost (Vescovi). Tra gli altri possibili nomi avanzati, limitandoci all'Italia: Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli (con "cambio della guardia", vista l'uscita del card. Sepe dagli elettori) e Domenico Pompili, vescovo di Verona, «presule italiano molto stimato dal Papa», la cui eventuale porpora bilancerebbe in Triveneto quella mai ricevuta dal patriarca di Venezia Francesco Moraglia – ripetendo così la situazione lombarda con il suffraganeo Cantoni di Como "preferito" al metropolita Delpini di Milano. L'unica certezza infatti riguarda l'abolizione de facto delle sedi tradizionalmente cardinalizie che dal 2013 non sono più tali.