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IL BANCO

Torna la raccolta dei farmaci: ecco perché e per chi

Domani, sabato 13 febbraio, oltre 3 mila farmacie italiane parteciperanno alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco, per aiutare chi, sempre più spesso, non riesce a permettersi nemmeno un'aspirina per curarsi, Lo scorso anno, la raccolta ha coinvolto 3.673 farmacie e oltre 14.000 volontari. Dei 360.000 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 700.000 persone assistite dai 1.640 enti convenzionati con il Banco. Ma non c’è solo questo nella giornata del Banco Farmaceutico.

Cronaca 12_02_2016
Torna la Giornata del Banco Farmaceutico

Domani, sabato 13 febbraio, oltre 3 mila farmacie italiane parteciperanno alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco, promossa dal Banco Farmaceutico, per aiutare chi, sempre più spesso, non riesce a permettersi nemmeno un'aspirina per curarsi (clicca qui).  Eppure c'è una sofferenza che può essere più lancinante della fame e della malattia fisica e psicologica, una sofferenza che viene prima. Una sofferenza che nasce dall'abbandono e dalla solitudine e che normalmente è causa proprio di quella fame e di quella malattia. 

È per questo che chi è povero di legami manifesta più facilmente e più frequentemente i disagi del corpo e della mente. Allo stesso modo, c'è una crisi che viene prima di quella economica, una crisi più profonda, che nasce anch'essa dalla miseria dei rapporti, in una società in cui l'individualismo consumista ha cancellato la carità di Dio dall'orizzonte della città. Allora perché impegnarsi in azioni che potrebbero apparire solo tangenzialmente risolutive del problema? Perché migliaia di volontari domani parteciperanno alla giornata di raccolta annuale? Perché curare i sintomi invece del male più profondo? 

«È attraverso il dono dei farmaci e delle cure che offriamo la nostra compagnia, ridando fede e speranza a molte persone». È Alfredo, responsabile delle farmacie dell'Opera San Francesco di Milano, a spiegare il senso ultimo della giornata del Banco Farmaceutico, attivo dal 2000 a oggi, che da 16 anni, ogni secondo sabato di febbraio invita gli italiani a donare i medicinali nelle farmacie. «Non è sufficiente dare farmaci, ma è necessario», spiega. Come a dire che non si può curare il male profondo senza curarne anche i sintomi. Alfredo è un farmacista consapevole che la sua mano tesa trae ragione da quella di Dio, così come l'opera in cui presta servizio: «Iniziai dieci anni fa come volontario e così ho cominciato a toccare con mano quello di cui ha veramente bisogno la gente: una compagnia divina che educa riempiendo il vuoto e lo sfilacciamento dilaganti». Il medico confessa di aver imparato il metodo dalla Chiesa e dalla Madonna: «Molti si chiedono come mai appaia tutti i giorni a Medjugorje: come lei non si stanca di ripetersi riempiendo il vuoto di Dio, così io consegno i farmaci senza stancarmi di educare i pazienti».

Alfredo descrive poi il legame, quasi decennale, dell'Opera con il Banco Farmaceutico. «Molti nostri volontari partecipano alla giornata di raccolta nazionale, mentre durante l'anno, tramite il programma Bf Online, accediamo alle donazioni aziendali. Infine, aderiamo anche al progetto recupero farmaci, attraverso cui alcune farmacie d'Italia raccolgono medicinali inutilizzati dagli acquirenti per poi consegnarli ad alcune opere come la nostra». Il percorso tipo nel poliambulatorio consiste in una prima visita dei pazienti, che vengono poi mandati dallo specialista, il quale gli prescrive la terapia, controlla la disponibilità dei farmaci in ambulatorio e glieli consegna. «Spesso le persone che vengono a domandarci i farmaci sono prive della copertura del sistema sanitario nazionale, ma purtroppo aumentano anche gli italiani che non riescono ad arrivare alla fine del mese», spiega il medico. 

Fra i suoi pazienti Alfredo ne ricorda in particolare uno, molto grato al Banco Farmaceutico e alla nostra Opera: «Era un italiano, con una carriera brillantissima alle spalle, ma che nel giro di poco tempo aveva perso tutto, persino la moglie che lo aveva abbandonato. Arrivò pieno d'astio, ma poi si appoggiò completamente a noi, fidandosi dei nostri consigli, tanto da spiegare agli altri pazienti che qui era importante venire al di là delle medicine». L'aiuto ai meno abbienti, «contro ogni buonismo assistenzialista, consiste nello spiegare loro che occorre intraprendere con pazienza un percorso di cure. E spesso il loro atteggiamento cambia. Fra gli stranieri c'è addirittura chi si è messo in regola e passa ogni tanto a portarci un pensiero in ringraziamento del bene ricevuto». Senza i farmaci, però, «ripeto che l'accompagnamento umano alle persone resterebbe astratto: se non ci fosse il Banco Farmaceutico a sostenerci, non riusciremmo a raggiungere tanta gente». ?

Solo in 15 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha superato la cifra di 3.760.000 medicinali, per un controvalore commerciale di circa 22 milioni di euro. L’ultima edizione, che ha avuto luogo il 14 febbraio 2015, ha visto il coinvolgimento di 3.673 farmacie e oltre 14.000 volontari. Dei 360.000 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 700.000 persone assistite dai 1.640 enti convenzionati con il Banco. Una solidarietà commuovente che dentro un legame può diventare albore di un mondo più umano.