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Torna a vivere in Siria il monastero di Mar Elian

È stato restaurato dopo essere stato devastato nel 2015 dai jihdisti del Califfato che hanno anche dato fuoco alla chiesa e hanno profanato la tomba del santo

 

 

Ritorna a vivere in Siria il monastero di Mar Elian. Era stato devastato nell’agosto del 2015 dai combattenti del Califfato che avevano profanato persino la tomba del santo. Del suo recupero si sta facendo carico la comunità monastica di Deir Mar Musa, fondata da padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito dai jihadisti nel 2013 e dichiarato morto da fonti arabe senza che sia mai stato possibile confermare o smentire la notizia. Padre Jacques, monaco siriano di Deir Mar Musa, ha raccontato all’agenzia di stampa Fides l’andamento dei lavori di restauro che sono incominciati nel marzo del 2022 con la costruzione di un muro di cinta. C’è stato poi una paziente e accurata ricerca tra le rovine delle pietre antiche utilizzabili per la ricostruzione e dei frammenti della tomba. Ad agosto è stata riparata e dotata di un nuovo altare anche la chiesa che i jihadisti avevano dato alle fiamme. Il restauro è stato realizzato senza però rimuovere del tutto il nerofumo dalle pareti per far sì che rimanga traccia e memoria di quanto è accaduto. L’intenzione – ha spiegato padre Jacques -  era di “celebrare la festa di mar Elian al convento e di riportarvi le reliquie del santo rinvenute vicino alla tomba profanata e messe al sicuro a Homs. Sono reliquie che hanno un grande valore per tutta la gente di Quaryatayn: quelli che ancora ci abitano, ma anche quelli che stanno nei campi dei rifugiati e quelli che hanno lasciato il Paese per trovare un futuro migliore per i loro bambini”. Così è stato. Il 9 settembre, giorno della festa di Mar Elian, riferisce Fides, “più di 350 persone sono arrivate in bus da Damasco, Nabek, Homs, Sadad e Maskané, oltre a tanti sacerdoti siro-cattolici provenienti da tutta la Siria. Alla cerimonia di riconsacrazione, presieduta da Youhanna Jihad Battah, Arcivescovo siro cattolico di Damasco, ha preso parte come invitato speciale anche Mor Timotheos Matta al Khoury, Arcivescovo siro ortodosso di Homs. I due vescovi hanno unto la cripta ricostruita e la chiesa restaurata con l’olio santo. Così la cerimonia di consacrazione è diventata un’occasione formidabile per vivere la comunione tra le due Chiese sorelle che in passato avevano conosciuto periodi di conflitto intorno alla proprietà del convento durati 200 anni. Il momento più toccante è stato quando le reliquie di Mar Elian sono arrivate alle porte del monastero e da lì un cristiano e un musulmano le hanno portate e poste davanti all’altare”.