Torino blocca il Bus delle libertà
Il comune di Torino non concede il permesso al Bus delle libertà anti-gender di fermarsi sul suo territorio, ma il Bus ha fatto sosta ugualmente.
Sabato il Bus delle libertà che da anni viaggia per l’Italia per informare sui pericoli della teoria del gender ha fatto tappa a Torino nonostante il comune avesse negato il permesso di sosta. Sulla fiancata del bus si poteva leggere “Non confondete l’identità sessuale dei bambini”.
Il motivo del diniego lo spiega l’assessore ai Diritti e alle Famiglie: “Gli organizzatori hanno inviato una richiesta con informazioni errate: una domanda a nome di CitizenGo per una manifestazione dedicata alla ‘sensibilizzazione sulla salute psicofisica dei bambini’, mentre l’obiettivo dichiarato, anche attraverso organi di stampa, sarebbe quello di denunciare la nuova ondata di una fantomatica ‘colonizzazione ideologica’, al pari del nazismo e del comunismo”. Poi aveva aggiunto: "C'è una mozione (84 del 2017) approvata quasi all'unanimità dal consiglio comunale che impegna la giunta a non concedere spazi a organizzazioni omofobiche e transfobiche; a Torino omofobia e transfobia non hanno cittadinanza; i bambini e le bambine hanno diritto a crescere in un ambiente non discriminatorio che possa essere pronto a tutte le sfumature delle diversità; hanno diritto a ricevere una educazione corretta per sviluppare senso critico e percorsi di cittadinanza, non fake news ideologiche. Detto in altri termini: continuate pure il vostro viaggio, a Torino non c'è spazio per voi".
Gli organizzatori avevano così risposto: “Non intendiamo cedere nulla di fronte alle pretese liberticide dell’assessore e della Lobby che rappresenta: se saremo multati, sarà il prezzo che i liberi cittadini devono pagare per la libertà di espressione dove comanda il pensiero unico”. Ed in comunicato avevano fatto sapere che "la tappa di Torino si è svolta come da programma: il bus è impegnato in un tour nazionale a difesa delle libertà educativa e contro i programmi gender nelle scuole. Oggi alle 11 presso il Rondò Rivella c'era tanta gente ad aspettare il bus anche per ribadire il diritto di pensiero e di parola, che evidentemente non tutti riconoscono a chi si permette di contrastare i dogmi delle Lobby Lgbt. La presenza del Bus della Libertà a Torino intende denunciare la fortissima influenza della Lobby Lgbt sulle politiche comunali, incarnata dalla stessa presenza in Giunta dell’ex responsabile di Arcigay locale, nominato ideologicamente Assessore ‘alle famiglie’. Il Comune di Torino si è fatto promotore di altre iniziative ideologiche come la diffusione in città di ‘semafori Lgbt’ con l’immagine illuminata di coppie gay. Il Bus denuncerà inoltre la nuova ondata di progetti Gender nelle scuole”.