Theophilos
Il suggestivo viaggio fisico e interiore di un uomo greco, agnostico, deciso a riportare a casa il figlio Loukas partito verso terre lontane sulle orme dei primi cristiani. Un romanzo di Michael O'Brien
Nel libro di Michael O’Brien Theophilos il protagonista è un uomo greco, medico di professione: di vasta cultura, cita i filosofi e possiede una ragguardevole biblioteca personale. Da Gortyna, cittadina sull’isola di Creta, salperà alla ricerca del figlio adottivo Loukas che si è imbarcato verso terre lontane seguendo le orme dei primi cristiani.
Un figlio “perduto” di cui il buon Teofilo non condivide una scelta così radicale di vita. Nel suo viaggio egli annota nel diario con precisione quasi scientifica le avventurose traversate in mare, gli incontri con gli “strani” primi seguaci di Gesù, lo stupore per il loro modo di pregare e cantare con le braccia alzate. Siamo nel 64 dopo Cristo e i primi fermenti della chiesa primitiva avvengono in un mondo variegato in cui diverse culture si sovrappongono, coesistono. In un crogiuolo di lingue greco, latino, ebraico e aramaico si fondono insieme.
Teofilo si porta appresso la religione pagana, visto che nell’atrio della sua casa venera una statua del dio Asklepio, cui fa riferimento per la sua professione. Le sua Creta e le regioni dove ora si reca al seguito di Loukas sono ora colonie di Roma, che ovunque lascia tracce nelle sue potenti costruzioni. La Giudea, meta finale del viaggio, è per gli oppressori una terra scossa da continui tumulti e rivolte, cui si aggiunge il nuovo pericolo dei seguaci di Gesù, stroncati barbaramente con il lugubre rito delle crocifissioni.
Accompagnato da un interprete, Teofilo incontra un immaginario di figure rappresentative di questo mondo in bilico tra paganesimo e nascita di una nuova religione. Rabbini scettici che hanno considerato la fine di Gesù alla stregua dei tanti visionari e falsi profeti. Ma anche e soprattutto gente semplice, uomini e donne che si ricordano del figlio del falegname e dei prodigi e delle guarigioni di cui sono stati testimoni. La sintesi di questo dibattito tra fede e ragione si compie per Teofilo, dopo un profondo travaglio interiore, negli ultimi atti della sua vita. La “setta” di cristiani, che studiava da osservatore critico, lo convince a compiere il “salto” della fede. Il medico, il guaritore appassionato alla fine in punto di morte invoca il Salvatore.
L’opera di O’Brien, meticolosa e attenta alle fonti classiche, si inquadra nel filone della fiction storica. Ricostruire la vita nell’antichità è tuttavia cosa ardua. Nonostante le supposizioni e le congetture noi non sapremo mai cosa pensavano veramente gli uomini e le donne di quel tempo remoto: possiamo solo immaginarlo. Sulla figura di Loukas il figlio convertito si proietta la vicenda dell’evangelista Luca, anch’esso medico di professione, uomo di cultura ellenistica, l’unico dei quattro a non essere ebreo. Nato ad Antiochia ha scritto la storia di Gesù nella sua lingua, il greco, circa 80 anni dopo la morte del Messia. L’ "illustre" Teofilo citato nel prologo del Vangelo altro non sarebbe che il padre adottivo di Loukas-Luca.
Michael O'Brien
Theophilos
San Paolo, pagine 530, euro 19.