The next three days
La sfida impossibile di un padre di famiglia: 72 ore di tempo per salvare la moglie, condannata per omicidio, dal carcere. Un film interessante.
- The Next Three Days (Regia: Paul Haggis; Interpreti: Russell Crowe, Elizabeth Banks, Brian Dennehy, Lennie James, Olivia Wilde; Durata: 122′; Genere: Drammatico)
Thriller fotocopia di Pour Elle, il film del 2008 scritto e diretto da Fred Cavayé e interpretato da Vincent Lindon e Diane Kruger. Haggis, il regista di Crash e Nella valle di Elah, segue pedissequamente il film originale da cui non si allontana mai né da un punto di vista registico, con movimenti di macchina e inquadrature che si potrebbero tranquillamente sovrapporre a quelli del film di partenza, né dal punto di vista della sceneggiatura. Il suo è un thriller molto classico nell'impostazione con al centro la lotta di un uomo qualunque, un insegnante (Russell Crowe alle prese con un'ennesima solida prova) contro il Sistema che ha messo sotto chiave, forse ingiustamente, la consorte. Piuttosto sobrio nella confezione e nello stile, il film è meno fracassone rispetto alla media dei film del genere e si inserisce nel glorioso filone del film di tensione senza fronzoli tipico degli anni 70. Ci sono dei buoni momenti: una gestione sapiente della suspense, un lungo e teso inseguimento in macchina e in treno, una commovente scena d'addio tra il veterano Brian Dennehy e Crowe in cui si rivede la mano discreta nel racconto dei sentimenti dello sceneggiatore di Million Dollar Baby. Il resto è ordinaria amministrazione: il vero mistero intorno alla colpevolezza o meno della protagonista Elizabeth Banks viene mantenuto fino alla fine, il che è certo un bene, ma molti personaggi sono poco più che soprammobili (Olivia Wilde, la mamma del parco giochi) e manca un reale e credibile antagonista essendo troppo deboli le figure degli investigatori. Inoltre, bisogna far leva su tutta la sospensione dell'incredulità per credere, anche solo per un attimo, al complicatissimo piano che Crowe decide di escogitare. Un film di semplice intrattenimento che non scontenterà né i fan di Crowe né gli appassionati di film di tensione in quanto tali: ma anche l'opera più anonima e meno personale di un regista abile nel trattare la sfera dei sentimenti qui, purtroppo, solo accennati per lasciare spazio a una storia intrigante ma dai risvolti risaputi.
- C'è chi dice no
(Regia: Giambattista Avellino; Interpreti: Luca Argentero, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Giorgio Albertazzi, Claudio Bigagli ; Durata: 95′; Genere: Commedia).
Che i raccomandati siano insopportabili (specie quando ci passano davanti), è un’evidenza. Che andrebbero puniti, anche. Poi sui modi si può discutere, però alcune delle idee del film non sono niente male, specie quella di incrociarsi per non farsi beccare. Non funzionerà, ma almeno ci si ride sopra.
- Drive Angry 3D
(Regia: Patrick Lussier; Interpreti: Amber Heard, Nicolas Cage, Billy Burke, William Fichtner, Wanetah Walmsley; Durata: 104′; Genere: Thriller)
Scappare dall’Inferno (quello vero) sfondandone i cancelli in auto è, per quanto inverosimile, una simpatica trovata, che potrebbe dare il tono a una commedia incentrata su donne e motori. Però, alla lunga, anche la faccia inespressiva di Nicolas Cage viene a noia. Probabilmente l’Inferno è anche questo…
- Lo stravagante mondo di Greenberg
(Regia: Noah Baumbach ; Interpreti: Ben Stiller, Greta Gerwig, Rhys Ifans, Jennifer Jason Leigh, Brie Larson; Durata: 107′; Genere: Commedia)
Remake del simpatico Fiore di cactus (con Walter Matthau e la Bergman) che conserva una sua verve spiritosa, grazie anche a Jennifer Aniston: ogni tanto ci azzecca pure lei, poverina. Però, se vi capita, andate anche a rivedervi l’originale.
- Goodbye Mama
Figlia ribelle, madre dispotica, Jana ha attraversato il socialismo ed è diventata avida e crudele, nei confronti della madre e delle figlie. Spunti interessanti, ma una confezione peggio che televisiva lo rende veramente invedibile.