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Terremoto, la cronaca e le dichiarazioni

Amatrice, Lazio, era piena di cittadini, villeggianti, turisti, pronti a godersi la cinquantesima edizione della sagra dell’amatriciana, la storica pasta che qui ebbe i natali. La tragedia ha colpito all’improvviso e nel sonno migliaia di persone che trascorrevano serenamente l’ultimo scorcio di agosto. Dopo il sisma, mobilitazione generale della macchina della solidarietà. Intervengono il premier, il Presidente e il Papa.

Cronaca 25_08_2016
Amatrice dopo il terremoto

Amatrice, Lazio, era piena di cittadini, villeggianti, turisti, pronti a godersi la cinquantesima edizione della sagra dell’amatriciana, la storica pasta che qui ebbe i natali. La tragedia ha colpito all’improvviso e nel sonno migliaia di persone che trascorrevano serenamente l’ultimo scorcio di agosto. La prima e più potente scossa, di magnitudo 6.0, è avvenuta alle 3,36 di notte. Ne è seguita una seconda, anche questa letale, di magnitudo 5.4, circa un’ora dopo. Lo sciame sismico è durato per tutto il corso della giornata con altre 200 scosse, alcune molto potenti, di magnitudo compresa fra 4 e 5, l’ultima delle quali alle 14,50. E poi la paura è tornata di nuovo in serata, alle 19,46, con una scossa di magnitudo 4.2.

Il bilancio, ancora provvisorio, è di 159 morti (già diventati 247 la mattina successiva), la maggior parte dei quali ad Amatrice e Accumoli, oltre che nell’area di Arquata nelle Marche. Sono finora 368 i feriti portati via dal luogo del disastro e ricoverati. Ma le cifre si inseguono, il bilancio aumenta drammaticamente minuto dopo minuto. Ed è ancora imprecisato il numero di dispersi, comunque nell’ordine delle centinaia. Ma sono numerosi anche i salvataggi che fanno gridare al miracolo, come la bambina di 10 anni estratta viva dalle macerie dopo 17 ore dal crollo della sua casa. Vivi anche due fratellini di 4 e 6 anni: la nonna li aveva fatti accucciare sotto il letto quando il terremoto è iniziato. E’ bastato questo semplice accorgimento per permettere loro di reggere per ore fino all’arrivo dei soccorsi. Tragico destino per due gemelli di 6 anni: uno è stato recuperato vivo sotto le macerie, l’altro non ce l’ha fatta. La più piccola delle vittime è una bambina di appena 8 mesi. 

Le città colpite paiono aver subito un bombardamento a tappeto, sono orrendamente sfigurate. Il centro di Amatrice, uno dei 244 borghi più belli d’Italia, è stato raso al suolo dal sisma. Enormi i danni al patrimonio religioso, artistico e culturale in un’area che è culla della cristianità italiana: crolli nel monastero di S. Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella chiesa di Sant'Agostino nella basilica di San Francesco. La facciata di quest’ultima, del XIV Secolo, è letteralmente spaccata a metà e ha perso il suo oculo. Il suo interno, a navata unica, è ricco di dipinti e affreschi di 700 anni fa, il cui destino è ancora incerto. Sono stati riscontrati danni anche alla Basilica di San Benedetto a Norcia, oltre che alle mura storiche della città. Dal sacro al profano, dall’antico al moderno: lo storico hotel Roma, dove si mangiava l’originale amatriciana, è completamente distrutto. Dentro c’erano 70 persone, solo quattro sono state estratte dalle macerie.

E’ partita da subito un’imponente macchina della solidarietà. Nonostante le prime critiche sul ritardo dei soccorsi (dovuto soprattutto alla distruzione della rete stradale), Vigili del Fuoco e Croce Rossa sono accorsi letteralmente da tutta Italia. Ieri si è assistito all’insolito spettacolo di colonne di mezzi di soccorso in Veneto, Emilia Romagna e Liguria dirette verso le aree colpite dal sisma, a centinaia di chilometri di distanza. Ingenti anche le somme versate da privati e organi nazionali. La Conferenza Episcopale Italiana ha disposto l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dell’8x1000. L’Ue si rende disponibile a erogare risorse per la ricostruzione dal suo fondo per la solidarietà, istituito dopo le alluvioni del 2002. Il governo italiano mette a disposizione 234 milioni dal fondo per le emergenze nazionali. La Croce Rossa italiana ha avviato la raccolta fondi sul suo sito www.cri.it e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha dichiarato ieri pomeriggio che l’associazione degli industriali è “pronta a fare tempestivamente la sua parte”, annunciando il lancio della sua raccolta fondi. Le compagnie telefoniche hanno attivato il numero 45500 per raccogliere micro-donazioni da 2 euro con un sms. Solidarietà anche da partiti politici: il Pd chiede 1000 euro di donazione da ogni parlamentare, Forza Italia sta raccogliendo soldi dai gruppi parlamentari, sinora 20mila euro da ciascuno di essi. Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 250 milioni di euro a favore delle famiglie e delle imprese per i finanziamenti finalizzati al ripristino delle strutture danneggiate nelle zone colpite dal sisma. Banca Mediolanum ha intenzione di stanziare, inizialmente, la cifra di un milione di euro a favore dei propri clienti e collaboratori colpiti dal sisma. Nell’era dei social network si moltiplicano anche forme di aiuto più atipiche. Come quella proposta dal blogger di cucina Paolo Campana: 2 euro alla Croce Rossa per ogni piatto di amatriciana consumato nei ristoranti.

Il premier Renzi, accorso nel pomeriggio sul luogo del disastro, ha annunciato che domani in Consiglio dei ministri (in programma alle 18) saranno presi “i primi provvedimenti” e sarà dichiarato lo stato d'emergenza. Il capo del governo, che ha pure incontrato ad Amatrice i volontari all’opera fra le macerie, ha sottolineato che “la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente” ed ha promesso che “da domani, per i prossimi mesi, saremo operativi sulla ricostruzione, ora è anche il momento in cui si possa far scendere qualche lacrime, per chi crede è momento della preghiera, per chi non crede è il momento del rispetto. Questo è il momento della commozione. Di fronte al dolore l'Italia mostra il suo volto più bello, dobbiamo essere orgogliosi”. Il presidente Mattarella ha dichiarato che questo “È un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite”.

Papa Francesco ha deciso di non seguire la consueta formula dell’Udienza Generale, ma di recitare con i presenti i misteri dolorosi del Santo Rosario. “Avevo preparato la catechesi di oggi, come per tutti i mercoledì di questo Anno della Misericordia, sull’argomento della vicinanza di Gesù, ma dinanzi alla notizia del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, devastando intere zone e lasciando morti e feriti, non posso non esprimere il mio grande dolore e la mia vicinanza a tutte le persone presenti nei luoghi colpiti dalle scosse, a tutte le persone che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse dalla paura e dal terrore. Sentire il Sindaco di Amatrice dire: ‘Il paese non c’è più’, e sapere che tra i morti ci sono anche bambini, mi commuove davvero tanto.

“E per questo voglio assicurare a tutte queste persone - nei pressi di Accumoli, Amatrice e altrove, nella Diocesi di Rieti e di Ascoli Piceno e in tutto il Lazio, nell’Umbria, nelle Marche - la preghiera e dire loro di essere sicure della carezza e dell’abbraccio di tutta la Chiesa che in questo momento desidera stringervi con il suo amore materno, anche del nostro abbraccio, qui, in piazza.

Nel ringraziare tutti i volontari e gli operatori della protezione civile che stanno soccorrendo queste popolazioni, vi chiedo di unirvi a me nella preghiera affinché il Signore Gesù, che si è sempre commosso dinanzi al dolore umano, consoli questi cuori addolorati e doni loro la pace per l’intercessione della Beata Vergine Maria. Lasciamoci commuovere con Gesù”.