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mondovì

Sul cappello, sul cappello che noi portiamo...

Una piccola querelle, ora rientrata, ha opposto la diocesi monregalese agli alpini, timorosi che le disposizioni diocesane sui funerali escludessero anche il loro simbolico copricapo.

Borgo Pio 03_04_2023

«Sul cappello, sul cappello che noi portiamo / c'è una lunga, c'è una lunga penna nera...»: i versi del celebre canto alpino bastano da soli a comprendere quanto gli alpini siano affezionati a quello che è ben più di un copricapo, è un simbolo, «che a noi serve, che a noi serve da bandiera / su per monti, su per monti a guerreggiar» (così prosegue il canto).

Il solo timore che si vietasse di deporlo sulla bara dell'alpino defunto ha sollevato una piccola querelle, ora rientrata, tra la sez. ANA di Mondì e la diocesi, in seguito alle recenti disposizioni diocesane che puntavano (giustamente) a riportare la celebrazione delle esequie alla loro dimensione liturgica, spostando ad altri momenti e altre sedi lettere o simboli estranei che a volte trasformano il suffragio in panegirico. Disposizioni generali, che però hanno fatto temere agli alpini che ci andasse di mezzo anche il loro simbolo esprimendo – come riporta il quotidiano locale TargatoCN – «disappunto in merito alle nuove disposizioni impartite dalla Curia Vescovile in materia di svolgimento delle esequie funerarie dove espressamente viene indicato il divieto di deporre sulla bara null’altro che la fotografia del defunto, quindi diniego per il cappello alpino».

Conclusione affrettata secondo la diocesi, per la quale sarebbe stato auspicabile che «dubbi interpretativi delle norme circa le esequie (peraltro non giustificati dal testo diffuso), fossero sollevati in una forma più consona di quella adottata». E conferma che «il testo, volutamente generico, non considerava i simboli "istituzionali" comunemente accettati, come la stola per il sacerdote o il cappello per i militari o le associazioni d'arma, purché ci si limiti a quello e non si pretenda di condizionare altri aspetti della liturgia secondo i propri criteri». Falso allarme, dunque: la «lunga penna nera» accompagnerà all'estrema dimora anche l'alpino "andato avanti"...