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Islam

Sudan. Storie di giovani convertiti

Il Sudan è uno dei paesi in cui essere cristiani è più pericoloso, specialmente per i convertiti che hanno abiurato l’Islam

Il Sudan, paese a maggioranza musulmana con una piccola minoranza di cristiani, ha subìto fortemente l’influenza dell’integralismo islamico. Per alcuni anni, dal 1992 al 1996, ha ospitato il leader di al Qaeda, Osama bin Laden. Nell’elenco Open Doors 2023 dei 50 stati in cui i cristiani sono più perseguitati è decimo e il livello di persecuzione è classificato come estremo. I cristiani sudanesi più vulnerabili sono quelli che si sono convertiti abiurando l’Islam, una decisione che un tempo comportava la condanna alla pena capitale. La onlus Global Christian Relief ha raccolto le storie di quattro ragazzi – Elbager, Adel, Baballah e Ishmael – accomunati dal fatto di essere nati in famiglie musulmane, di essersi convertiti al Cristianesimo e di pagarne dolorosamente le conseguenze. Quelle di Elbager e di Adel sono famiglie rigorosamente praticanti. Elbager per questo ha tenuto segreta la sua conversione per alcuni anni. Quando alla fine ha deciso di rivelarla, la sua famiglia ha chiuso ogni rapporto con lui e l’ha disconosciuto. “Non sei più uno di noi – gli ha detto suo padre – se vuoi fare ancora parte della nostra famiglia, ritorna all’Islam”. Elbager ha rifiutato. Un parente lo ha cercato per dirgli che se mai lo avesse incontrato lo avrebbe ucciso. Il padre di Adel è un musulmano integralista ed è il capo di una moschea. I famigliari, venuti a conoscenza della sua conversione, un giorno lo hanno chiuso in una stanza e hanno minacciato di ucciderlo se non avesse rinunciato al Cristianesimo. Alla fine lo hanno liberato, ma anche loro lo hanno disconosciuto. Tutti i suoi amici lo hanno abbandonato lasciandolo completamente solo. La stessa sorte è toccata a Baballah. Isolato e marchiato come infedele che merita la morte, ha rischiato la vita quando una sera, mentre a casa stava pregando con un amico, degli uomini armati hanno cercato di entrare e non riuscendoci hanno sparato una raffica contro la porta chiusa. Ishmael infine era sposato e, oltre a famigliari e amici, ha perso anche la moglie che ha chiesto e ottenuto il divorzio sostenendo che rifiutava di vivere con un infedele. Solo e temendo per la propria vita, Ishmael dapprima si è rifugiato in un’altra città e poi, nel gennaio del 2023, ha lasciato il Sudan e chiesto asilo.