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Emigranti irregolari

Sono arrivati in Rwanda i primi 64 emigranti provenienti dalla Libia

È iniziato il programma di trasferimento in Rwanda di circa 500 emigranti irregolari fermati in Libia, risultato di un accordo tra Unhcr, Unione Africana governo rwandese

Migrazioni 27_09_2019

Il 10 settembre Unhcr, Unione Africa e governo rwandese hanno firmato un accordo per il trasferimento in Rwanda di una parte dei circa 4.500-4.700 emigranti irregolari fermi in Libia, detenuti in campi di raccolta. I primi 64 sono arrivati nella notte del 26 settembre. Anche se dalle fotografie scattate in aereo e in aeroporto non si direbbe, l’Unhcr sostiene che molti sono minori non accompagnati. Ad attenderli a Kigali c’erano alcune autorità locali e il personale dell’Unhcr. Altri dovrebbero raggiungerli nelle prossime settimane, forse saranno in tutto 500. La partecipazione al progetto di riallocazione è su base del tutto volontaria. Il presidente rwandese Paul Kagame rivolgendosi ai capi di stato e di governo convenuti a New York, dove è in corso la 74a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha detto che l’iniziativa del suo paese è la prova che l’Africa può risolvere da sola i propri problemi, “un chiaro segno del fatto che possiamo collaborare per risolvere un problema complesso”. L’Unhcr, dopo l’arrivo dei primi emigranti, con un tweet ha ringraziato i rwandesi: “un grazie speciale va al popolo del Rwanda che per tutto il giorno ha indirizzato ai nuovi arrivati dei commoventi messaggi di benvenuto”. Il governo ruandese ha negato che riceverà denaro dall’Unione Europea per ospitare gli emigranti irregolari. Può essere vero. Tuttavia non vuol dire che saranno a carico del paese. L’Africa ha in effetti uno strano modo di “fare da sola”. Sarà infatti, come sempre, l’Unhcr a provvedere ai loro bisogni e a tutte le operazioni di identificazione, rimpatrio volontario o riallocazione in paesi terzi sicuri nel caso chiedano e ottengano lo status di rifugiati. Gli emigranti saranno ospitati nel centro di transito di Gashura, circa 55 km a sud della capitale. L’Unhcr ha provveduto alla sua ristrutturazione. Gli edifici sono stati rintonacati e ridipinti, sono state sostituite le vecchie tegole, rifatti i pavimenti, i marciapiedi e i vialetti di accesso. Nei pressi dei centro c’è un lago da cui proviene l’acqua di cui disporranno gli emigranti che potranno attingerla da 40 rubinetti appena installati. Il vicino centro sanitario riceverà gli emigranti, li sottoporrà a controlli medici. Lì inoltre, man mano che arrivano, gli ospiti riceveranno informazioni sul funzionamento del campo che si estende su 26 ettari.