Slovenia, Fivet per lesbiche
In Slovenia la Corte Costituzionale ha eliminato il divieto per le coppie lesbiche di accedere alla fecondazione artificiale.
In Slovenia la Corte costituzionale ha deciso che è illegittimo il divieto in capo a donne single e donne unite con altre donne di accedere alla fecondazione artificiale. Ora la palla passerà al Parlamento dove, così pare, non ci saranno particolari problemi per varare una norma ad hoc.
L’apertura dei giudici costituzionali verso le coppie lesbiche in tema di fecondazione extracorporea nasce dal fatto che gli stessi giudici due anni fa equipararono le unioni omosessuali alle unioni coniugali eterosessuali. Se una coppia gay può sposarsi e se le coppie sposate possono accedere alla fecondazione artificiale ne consegue che anche le prime possono vantare simile diritto. È un banale sillogismo.
La Conferenza episcopale slovena ha così commentato la decisione della Corte costituzionale: «si sta facendo un altro passo verso la decostruzione della famiglia ideale come cardine della società».
Già di suo la fecondazione artificiale attenta alla dignità del bambino, della coppia committente e di coloro che vendono i gameti, nonché della stessa istituzione familiare. Aprendo poi la fecondazione extracorporea alle coppie omosessuali il vulnus appare ancora più marcato e mette in luce che il vero scopo del bimbo in provetta è la soddisfazione dei desideri degli adulti, al di là di ogni loro orientamento sessuale.