Sempre pronto
Maestro, hai parlato bene (Lc 20,40)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più fargli alcuna domanda. (Lc 20,27-40)
I sadducei erano un gruppo religioso ebraico che non credeva nella risurrezione dei morti. Proprio essi pongono a Gesù il quesito, apparentemente paradossale, basato sulla legge mosaica del levirato (Deuteronomio 25,5-10). Il loro quesito è una provocazione. Lo scopo è dimostrare l'assurdità dell'idea della risurrezione. Citando l'Esodo, Gesù afferma invece la realtà della risurrezione, smentendo così la credenza dei sadducei. La morte non è la fine di tutto, ma un passaggio verso una nuova vita. Sai rispondere a chi ti provoca sui temi della fede cattolica?