Se la scienza diventa fede è una sciagura
Quando la scienza prende il posto della fede e diventa politica, e diventa ideologia, la scienza è la più micidiale sciagura che possa capitare. Da Adamo ed Eva a Marx e Hitler, passando per Bacone e arrivando fino a Togliatti.
Lo dice la scienza! Da un due anni a questa parte la scienza la fa da padrona. Virologi, medici, cultori di discipline varie, tutti a discettare scientificamente sul covid. E così assistiamo al vivace spettacolo di scienziati l’un contro l‘altro armati che si contraddicono quotidianamente in nome della scienza.
Quella della scienza che vuole guidare le nostre vite convinta di renderle migliori, è una storia che viene da lontano. Comincia nel paradiso terrestre con la scelta di Eva di sostituirsi a Dio nella definizione di bene e male.
In epoca moderna, grosso modo da Bacone in poi, questo tipo di scienza ha fatto enormi progressi. E’ riuscita ad imporsi: ha imposto la sua verità a tutta la popolazione. Così è successo durante la rivoluzione francese al momento del trionfo della libertà, fraternità e uguaglianza alla maniera giacobina (con la ghigliottina), così è successo col comunismo e, a ruota, col nazismo.
Un piccolo saggio delle scientifiche convinzioni in cui Togliatti e Hitler credevano. Nella prefazione all’edizione del Manifesto del partito comunista del 1948, PalmiroTogliatti, definito “Il Migliore”, scriveva: “Se nel 1848 il socialismo dall’utopia passava alla scienza, nel 1917 la previsione scientifica e meta lontana della conquista del potere da parte della classe operaia diventa realtà concreta”; “Tracciando per la prima volta le fondamentali leggi di sviluppo della società umana esso rinnova la scienza di questa società. Indicando scientificamente la funzione storica del proletariato come forza chiamata dal corso stesso delle cose a rinnovare il mondo”.
Grazie a Marx, e al suo socialismo scientifico così ben descritto da Togliatti, centinaia di milioni di persone sono state scientificamente avviate alla morte. Qualche anno più tardi, grazie ad Hitler, e alla scientifica dottrina della razza, i morti sono stati qualche decina di milioni in più: “Un movimento come il nostro – afferma Hitler nel 1941 - non deve lasciarsi trascinare in digressioni di ordine metafisico. Deve attenersi allo spirito della scienza esatta”; “il dogma del cristianesimo si sminuzza davanti ai progressi della scienza” (1941); “noi stiamo per riscrivere la storia, dal punto di vista della razza”; “La nostra epoca vedrà indubbiamente la fine della malattia cristiana… Noi entriamo in una concezione del mondo che sarà un’era soleggiata, un’era di tolleranza” (1942).
Oggi che non crediamo più alla scientifica dottrina marxista come non crediamo più alla scientifica dottrina nazista abbiamo fatto passi avanti? In cosa riponiamo oggi la nostra fiducia?
Oggi, insieme alla scientifica certezza della verità del gender (lgbtq+), con la riscrittura del linguaggio ad essa collegata in vista della soleggiata scomparsa della famiglia, oggi abbiamo una scientifica fiducia, giustamente imposta a tutti, quella del divieto di morire senza green pass.
La ragione è un bene prezioso. La scienza è un bene molto prezioso. Quando la scienza prende il posto della fede e diventa politica, e diventa ideologia, la scienza è la più micidiale sciagura che possa capitare.