Roma, cacciato il funzionario che aveva registrato la doppia omogenitorialità
A Roma è stato cacciato il funzionario che aveva registrato una bambina come figlia di due papà omosessuali.
Il comune di Roma ha messo alla porta il capo dell’Ufficio Atti esteri che due mesi fa aveva registrato una bambina, nata con l’utero in affitto, come figlia di due papà omosessuali. La decisione è stata presa perché ovviamente per il nostro ordinamento giuridico un bambino non può essere figlio di due papà o di due mamma. Il funzionario cacciato si è difeso affermando di aver “agito come sempre secondo coscienza, perché queste decisioni riguardano persone in carne e ossa e ritardare la registrazione può creare a queste famiglie enormi problemi burocratici, essendo i figli nati all’ estero”
Simone Pillon, capogruppo della Lega alla commissione giustizia del Senato, così commenta: “L’aria sta cambiando. Il clima culturale e politico spinto con forza dall’onda lunga del Family Day sta portando frutti. Avevamo denunciato la situazione insieme agli amici di CitizenGO e Generazione Famiglia. Dopo le nostre richieste i dirigenti capitolini avevano risposto prendendo le distanze dalla trascrizione. Ora arriva la notizia che il Comune di Roma ha cacciato il funzionario che aveva trascritto un atto di nascita di una bambina come se fosse figlia di due papà, avallando così la delittuosa pratica dell’utero in affitto. Le Procure di mezza Italia stanno indagando su questi abusi. I sindaci e i funzionari creativi sono avvertiti. Chi viola o forza la legge va a casa. I bambini non si comprano, non si vendono e non si regalano. I bambini hanno diritto a crescere con la loro mamma e il loro papà”