Rispettare gli spazi sacri, il richiamo del vescovo di Lucera
Niente comizi né ricerca di visibilità: l'unico che conta all'altare è Cristo. Parole chiare da mons. Giuliano.
Gli spazi sacri sono... sacri! Un'ovvietà troppo spesso dimenticata che il vescovo di Lucera-Troia, mons. Giuseppe Giuliano, ha ritenuto opportuno richiamare «alla discrezione richiesta dalle azioni liturgiche e dagli spazi sacri, a cominciare dall’altare» con un comunicato del 3 dicembre, che va diretto al punto senza giri di parole.
«L'altare non è un palcoscenico», è il leitmotiv del breve ed efficace testo: non di rado «persone alla ricerca, talvolta nevrotica, di visibilità» la sfogano all'altare, sia preti sia laici. «L’altare non è un palcoscenico dal quale i tanti devoti delle nostre chiese possono esibire il loro afflato religioso», né «per gli amministratori e i politici di dilungarsi in “comizi” retorici ed inopportuni». E nemmeno «è un palcoscenico dal quale i bambini presentano le loro capacità “artistiche” a vanagloria dei genitori». Il clero non è esente dal richiamo: «L’altare non è, neppure per i sacerdoti, un palcoscenico per mostrare se stessi, oscurando il mistero e la persona di Gesù, che è rimane il centro e il fondamento della nostra fede, nonché l’unico e vero redentore del mondo».
Felicemente fulminante il detto, attribuito a Sant'Ignazio, che conclude il comunicato: «Ricordati che il Messia c’è già, è uno solo, e non sei tu»