Rinnovata per tre mesi l’emergenza globale per Ebola
L’Oms ha prolungato di tre mesi l’emergenza sanitaria internazionale per l’epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo in corso dall’estate del 2018
C’è in corso, oltre a quella per il coronavirus, un’altra emergenza sanitaria globale, proclamata il 17 luglio 2019 dall’Oms, ed è l’epidemia di Ebola scoppiata nella Repubblica Democratica del Congo nell’agosto del 2018. È una emergenza di livello 3, il più grave. Il 12 febbraio l’Oms ha deciso di rinnovare per altri tre mesi lo stato d’emergenza pur assicurando che il numero di casi registrati è andato riducendosi. Nell’ultima settimana, ad esempio, ne sono stati individuati soltanto tre. L’epidemia ha colpito due province della RdC. Il lavoro degli operatori sanitari è particolarmente arduo perché ai consueti problemi che sorgono in Africa, causati dalla scarsità di infrastrutture e presidi sanitari e dalla diffidenza della popolazione si aggiunge il fatto che i territori colpiti sono infestati da gruppi armati. Preoccupazione primaria era e continua a essere circoscrivere l’epidemia evitando che si diffonda nei paesi confinanti. Un aiuto è venuto dal fatto di disporre per la prima volta di un vaccino sperimentale che, se somministrato alle persone entrate in contatto con un ammalato, riduce notevolmente la diffusione del virus. Il vaccino Ervebo, prodotto dalla Merck, si è dimostrato efficace nel 97,5% dei casi. Inoltre iniettato in persone già contagiate aumenta le loro probabilità di sopravvivere. È notizia del 17 febbraio che, in ragione degli ottimi risultati raggiunti, RdC, Burundi, Ghana e Zambia lo hanno omologato. “L’approvazione del vaccino da parte di questi paesi – ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus – è un’altra pietra miliare nella lotta contro questa malattia che non perdona. L’Africa si è mobilitata per consolidare il sofferto progresso conseguito per mettere i propri abitanti al sicuro da Ebola”. Sono belle parole, salvo il fatto che a conseguire un risultato storico, creando un nuovo vaccino e mettendolo a disposizione, è piuttosto la comunità internazionale e in particolare quella parte che sempre risponde alle richieste di aiuto all’insorgere di una emergenza dovunque si presenti.