Rimandare è pericoloso
E subito lasciarono le reti e lo seguirono (Mc 1, 18)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. (Mc 1, 14-20)
Gesù passa, annuncia e chiama, a cominciare dai primi discepoli. Ognuno di noi deve rispondere. Rimandare potrebbe essere pericoloso, poiché non siamo noi i padroni del tempo. Dio si può incontrare, sicuramente, solo nel presente, non nel passato, che ormai non possiamo cambiare, né nel futuro, che non possiamo essere certi di vivere. Il cristiano sa che soli due momenti è sicuro di vivere: adesso e l’ora della morte. Preghiamo quindi la madre di Gesù affinché interceda per noi presso suo Figlio, adesso e nell’ora della nostra morte.