Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Teresa d’Avila a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

Riaprono le prime chiese a Jaranwala, in Pakistan

Grazie al governo della provincia del Punjab alcune delle chiese danneggiate e date alle fiamme durante il pogrom contro i cristiani sono state riparate, ripulite e arredate

 

A Jaranwala, città pakistana della provincia del Punjab durante il pogrom del 16 agosto contro i cristiani accusati di aver profanato un Corano circa 30 tra chiese e cappelle sono state danneggiate, bruciate o vandalizzate (sette chiese dell'Esercito della Salvezza, tre cattoliche, tre presbiteriane e altre cappelle o sale di culto appartenenti a denominazioni cristiane indipendenti). Ma grazie anche alla opere di ricostruzione disposte e finanziate dal governo del Punjab già quattro chiese sono state riaperte o sono in procinto di esserlo. Una è la chiesa cattolica del quartiere cristiano di Essa Nagri che è stata ripulita, ritinteggiata, arredata e resa agibile al culto tanto che vi si è potuto svolgere un incontro di preghiera. “Abbiamo ringraziato Dio perché, anche nella sofferenza, si fa presente accanto a noi. Nella chiesa già rinnovata e agibile, abbiamo pregato per la pace con tanti fedeli, insieme con i capi musulmani seduti l'uno accanto all'altro, e con tanti uomini di buona volontà che vogliono costruire la pacifica coesistenza di religioni diverse nella società – ha raccontato all’agenzia di stampa Fides monsignor Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore – è per noi un segno di rinascita. Siamo convinti che da un male Dio può far fiorire il bene. Abbiamo ascoltato e consolato le vittime. E' stato avviato il processo di ripresa, è importante procedere su questo cammino”. Un episodio di solidarietà da parte dei capi islamici ha colpito Monsignor Shaw in modo particolare. “Il leader musulmano Tahir Mehmood Ashrafi, capo dell' All Pakistan Ulema Council – racconta monsignor Shaw – ha voluto rassicurare personalmente una ragazza cristiana prossima alle nozze che, nell’incendio della casa di famiglia, ha perso l'intera sua 'dote', l'insieme di beni preparati, secondo la tradizione, in diversi anni, prima di sposarsi. Ashrafi ha benedetto la ragazza, le ha simbolicamente posto un velo sul capo, dicendo che avrebbe provveduto a risarcire e ricomprare la dote della ragazza, che così potrà sposarsi felicemente. Un bel gesto, esemplificativo dello spirito di vicinanza”. Le chiese sono circondate da case bruciate su entrambi i lati delle strade del quartiere, riferisce Fides. Tra le macerie, si vedono le famiglie cristiane che con fatica e pazienza cercano di ripulire la zona e restaurare le proprie abitazioni. Accanto a loro vi sono numerosi volontari e religiosi impegnati in un’opera di sostegno quotidiano. Fedeli cristiani provenienti da tutto il Pakistan stanno portando profonda e fattiva solidarietà e agli sfollati senzatetto.