Regno Unito, Civil Partnership anche per gli etero
La premier Theresa May ha annunciato che le Civil Partnership, ad esclusivo appannaggio delle coppie omo, saranno aperte anche agli etero per non discriminare.
La Civil Partnership è una specie di unione civile. Nel 2004 il Regno Unito permise alle coppie omosex di aderire a questo istituto. Poi nel 2013 Inghilterra e Galles hanno introdotto il vero e proprio “matrimonio” omosessuale e nel 2014 anche la Scozia ha fatto lo stesso.
Dunque è accaduto che le coppie omosex avevano ben due istituti per regolarizzare la loro relazione, mentre le coppie etero solo una, il matrimonio. E così la 37enne Rebecca Steinfeld e il 41enne Charles Keidan, una coppia londinese, avevano chiesto alla Corte Suprema di potersi usufruire della Civil Partnership, altrimenti si sarebbero sentiti discriminati “a causa – questo il loro commento – del nostro orientamento sessuale e che questo ha un impatto sulla nostra vita privata e familiare”. I giudici nel giugno scorso hanno dato loro ragione.
La premier Theresa May qualche giorno fa ha annunciato di voler sanare “lo squilibrio” aprendo le Civil Partnership anche alle coppie etero.
Una curiosa inversione dei ruoli dove l’etero una volta tanto rincorre il privilegiato gay sulla strada dei diritti. La vicenda poi mette in luce un principio sotteso al concetto di discriminazione come oggi è inteso: è la quantità dei diritti riconosciuti quello che conta. A quando le proteste dei 30enni perché si sentono discriminati dal fatto che, a differenza delle persone anziane, non possono godere anche loro della pensione?
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