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VISIONI

RED

Il film si distingue soprattutto per il tono ironico, che, a dispetto del solito profluvio di morti ammazzati, preferisce accentuare il lato sarcastico.

Visioni 14_05_2011
Red


sentieri

Regia: Robert Schwentke,  interpreti: Bruce Willis, Morgan Freeman, John Malkovich, Helen Mirren, Mary-Louise Parker, genere: thriller,  durata: 111 min.
 
Che nessuno ambisca, arrivato alla pensione, a passare il tempo sulla panchina del parco a spargere briciole per i piccioni è naturale.
Men che meno Frank Moses (Bruce Willis), che è stato un pluridecorato agente segreto (quantunque al momento la sua massima emozione sia inventarsi scuse per attaccare bottone al telefono con l’impiegata dell’ufficio pensioni). Quando decide di smetterla di fantasticare e chiederle un appuntamento è perché la situazione precipita: Frank evidentemente sa troppe cose e qualcuno molto in alto nei servizi segreti americani ha stabilito che è meglio levarlo dalla faccia della terra. Cosa tutt’altro che facile, visti i trascorsi di Frank, e che diventa ancora più complicata quando l’uomo decide di farsi “aiutare” da qualche collega dei tempi della guerra fredda per dare ai cattivi quello che si meritano.

A vedere questi “vecchietti”, sembra che più passi il tempo, maggiore sia il calibro delle armi usate, cosa che non sgomenta nemmeno Helen Mirren: con un aplomb degno di quando interpretava la Regina Elisabetta, la signora manovra con eleganza mitragliatori dalle dimensioni degne di Rambo.

Tratto da un fumetto della DC Comics dallo stesso nome (in originale Retired Extremely Dangerous, pensionati estremamente pericolosi), RED si distingue soprattutto per il tono ironico del film, che, a dispetto del solito profluvio di morti ammazzati, preferisce accentuare i lati sarcastici dei protagonisti: insofferenti al pensionamento, ma ognuno con le sue belle fissazioni (e vedere John Malkovich nel ruolo dello psicopatico che estrae pistole e mitra da un maiale di pelouche vale tutto il prezzo del biglietto).

A fare da palla al piede al quartetto in fuga (e c’è anche Morgan Freeman, che dovrebbe essere quello più acciaccato, ma naturalmente non se ne cura), la bella impiegata dell’ufficio pensioni (Mary-Louise Parker), che evidentemente non era mai stata corteggiata in questa maniera. Si spara molto, ovviamente, e con armi che magari non avete mai visto, però si parla anche parecchio, e i dialoghi sono ben curati e piacevoli, degni di attori che sanno il fatto loro e mostrano di divertirsi senza sforzo. Inoltre, per gli amanti del vecchio cinema, c’è anche una piccola parte per Ernest Borgnine (classe 1917!): un talento che non scolora col passare del tempo.
 
 
 

  • Un perfetto gentiluomo

(Regia: Shari Springer Berman, Robert Pulcini; interpreti: Kevin Kline, Katie Holmes, John C. Reilly, Paul Dano; genere: commedia; durata: 105 min.)    

Un giovane confuso approda a New York, e viene preso in uno strano rapporto col suo padrone di casa, sedicente intellettuale che vive di espedienti. Ritratto divertente del mondo letterario newyorchese, che si dimostra molto meno affascinante di quanto sembri.