Reagire al male con l'Eucaristia, l'esempio di Angela Autsch
Ai fedeli radunati a Quito per il Congresso Eucaristico Internazionale il Papa propone l'esempio della religiosa tedesca chiamata "l'Angelo di Auschwitz".
Suor Angela Maria del Cuore di Gesù era chiamata "l'Angelo di Auschwitz" dai suoi compagni di prigionia. La religiosa trinitaria tedesca, morta a 44 anni nel campo di concentramento in seguito a un bombardamento alleato, esortava ad aggrapparsi all'Eucaristia di fronte all'ondata di male che incombeva. Un esempio proposto dal Papa nel videomessaggio indirizzato ai partecipanti al 53° Congresso Eucaristico Internazionale, in corso a Quito (Ecuador) fino al 13 settembre.
Reagire al male con l'Eucaristia, è il messaggio letteralmente incarnato da suor Angela: «Ancor prima di essere arrestata, quando il male che incombeva sul mondo era già evidente, invitava i nipotini, che si avvicinavano per la prima volta alla Santa Comunione, invitava i suoi parenti che si erano un po’ allontanati, e invitava anche quelli che erano restati devoti, a ribellarsi contro quel male con gesti semplici e, in certi ambiti, pericolosi, ad avvicinarsi il più possibile al Sacramento dell’altare, a ribellarsi comunicandosi».
In tal modo si può battere l'ondata di male (degli anni '40 come quelle odierne) operando su un piano più elevato: «Per lei esortare alla comunione frequente, soprattutto nell’ambito della preghiera per il Papa e la Chiesa, che in quel momento era perseguitata, era trovare nell’Eucaristia un vincolo che rafforza il vigore della Chiesa stessa, un vincolo che rafforza questo vigore tra i suoi membri e con Dio, e per lei era “organizzare” la trama di una resistenza che il nemico non può sbaragliare, perché non risponde a un disegno umano».