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videomessaggio

Reagire al male con l'Eucaristia, l'esempio di Angela Autsch

Ai fedeli radunati a Quito per il Congresso Eucaristico Internazionale il Papa propone l'esempio della religiosa tedesca chiamata "l'Angelo di Auschwitz".

Borgo Pio 11_09_2024

Suor Angela Maria del Cuore di Gesù era chiamata "l'Angelo di Auschwitz" dai suoi compagni di prigionia. La religiosa trinitaria tedesca, morta a 44 anni nel campo di concentramento in seguito a un bombardamento alleato, esortava ad aggrapparsi all'Eucaristia di fronte all'ondata di male che incombeva. Un esempio proposto dal Papa nel videomessaggio indirizzato ai partecipanti al 53° Congresso Eucaristico Internazionale, in corso a Quito (Ecuador) fino al 13 settembre.

Reagire al male con l'Eucaristia, è il messaggio letteralmente incarnato da suor Angela: «Ancor prima di essere arrestata, quando il male che incombeva sul mondo era già evidente, invitava i nipotini, che si avvicinavano per la prima volta alla Santa Comunione, invitava i suoi parenti che si erano un po’ allontanati, e invitava anche quelli che erano restati devoti, a ribellarsi contro quel male con gesti semplici e, in certi ambiti, pericolosi, ad avvicinarsi il più possibile al Sacramento dell’altare, a ribellarsi comunicandosi».

In tal modo si può battere l'ondata di male (degli anni '40 come quelle odierne) operando su un piano più elevato: «Per lei esortare alla comunione frequente, soprattutto nell’ambito della preghiera per il Papa e la Chiesa, che in quel momento era perseguitata, era trovare nell’Eucaristia un vincolo che rafforza il vigore della Chiesa stessa, un vincolo che rafforza questo vigore tra i suoi membri e con Dio, e per lei era “organizzare” la trama di una resistenza che il nemico non può sbaragliare, perché non risponde a un disegno umano».