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schiaffo postumo

Ratzinger rifiutato alla Sapienza, Parisi invitato in Vaticano

Nel 2008 Benedetto XVI dovette rinunciare a recarsi nell'Ateneo romano: «evento incongruo» secondo 67 docenti, tra cui il fisico che l'altro ieri era oltretevere a presentare la "Laudate Deum".

Borgo Pio 07_10_2023

Correva l'anno 2008 quando papa Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare un discorso all'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma. Avrebbe, poiché l'incontro previsto il 17 gennaio fu annullato il 15, per via dell'ostilità di alcuni. Il Papa (che peraltro era stato anche docente universitario) non andava certo in aula a fare prediche, bensì a tenere un'allocuzione di taglio accademico su fede, ragione e verità, tuttora leggibile sul sito della Santa Sede.

«In nome della laicità della scienza e della cultura» 67 docenti protestarono nel novembre 2007 tramite una lettera indirizzata al rettore Renato Guarini (e in appoggio a una prima lettera del professor Marcello Cini), auspicando «che l’incongruo evento possa ancora essere annullato». E così fu. Tra i promotori spicca il nome del professor Giorgio Parisi (poi Nobel per la Fisica). 

Ratzinger non poté andare a La Sapienza, ma Parisi va in Vaticano, invitato, com'è noto, a presentare l'esortazione apostolica Laudate Deum di papa Francesco. E così si può definitivamente archiviare anche la retorica del "nonno saggio" riferita in questi anni al Papa emerito cui questo invito assesta un sonoro schiaffo postumo che insieme a lui colpisce – per quel che vale – anche quei giovani (compreso chi scrive), oggi un po' meno giovani, che il 20 gennaio 2008 erano in piazza San Pietro a esprimere solidarietà a Benedetto XVI.